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    Così il Covid-19 sta cambiando Milano: più sensibilità “green” e lotta ai mozziconi

    Conosciamo fin troppo bene gli effetti disastrosi della pandemia dal punto di vista sanitario ed economico, ma una ricerca di LifeGate fa emergere anche la voglia di cambiare radicalmente le proprie abitudini. I milanesi promuovono le iniziative del Comune, che dal 1 gennaio 2021 dichiara guerra alle sigarette

    Di Lorenzo Zacchetti
    Pubblicato il 20 Nov. 2020 alle 12:46

    All’inizio della prima fase della pandemia eravamo convinti che la crisi sanitaria ci avrebbe resi migliori. O, forse, ce lo ripetevamo come un mantra, per esorcizzare le paure evocate da un disastro epocale. Col passare delle settimane, invece, ci siamo abituati a raccontare una realtà fatta da una quotidiana raffica di notizie negative, che purtroppo continua ad accompagnarci ormai da nove mesi.

    Sotto le macerie della crisi economica, però, qualche segnale positivo si può cogliere dal rapporto “Milano Sostenibile – Osservatorio sullo stile di vita dei cittadini”, realizzato annualmente da LifeGate, in collaborazione con Eumetra MR.

    Il dato che emerge nella città più duramente colpita dalla seconda ondata di Covid-19 è il desiderio di un cambio radicale delle proprie abitudini: l’83% dei milanesi ritiene necessario modificare il proprio stile di vita, rendendolo sostenibile. La percentuale sale addirittura al 90% considerando il segmento appartenente alla “Generazione Z”, cittadini tra i 18 e i 24 anni.

    I risultati dell’edizione 2020 sono stati messi a confronto con quelli dello scorso anno, nonché con quelli dell’Osservatorio Nazionale di aprile e con la ricerca “Roma e la sostenibilità” dello scorso giugno, denotando un aumento di consapevolezza rispetto ai temi ambientali. “Questo momento drammatico ci ha obbligato a fermarci come individui e come Paese ma è anche l’opportunità di ripartire con una nuova consapevolezza”, commenta Enea Roveda, CEO di LifeGate. “Ormai è chiaro a tutti come non sia più possibile continuare il percorso intrapreso. Le persone si stanno impegnando nel cambiamento, lo vediamo dai numeri dell’Osservatorio, solo attraverso l’impegno di tutti, la salute del Pianeta e la qualità della vita andrà di pari passo”. Il ricercatore Renato Mannheimer. di Eumetra MR, aggiunge: “Dalla ricerca abbiamo visto che 960 mila milanesi sono coinvolti nelle questioni di sostenibilità. La sensibilità a questi temi è molto diffusa e, soprattutto tra i giovani della Generazione Z, è un sentimento ancora più forte e sentito”.

    Tra i dati emersi dalla ricerca, si evidenza un buon grado di conoscenza del “vocabolario della sostenibilità”, ovvero dei termini che identificano argomenti come il riscaldamento globale e l’energia rinnovabile. Il 60% dei milanesi attribuisce importanza al tema della sostenibilità, che soltanto il 32% degli intervistati etichetta come una moda. In particolare, si sottolinea l’aspettativa che i grandi marchi realizzino prodotti e packaging sostenibili, questione ritenuta fondamentale dal 92% del campione. I milanesi sono attenti all’utilizzo di mezzi di trasporto green e alla riduzione della plastica e pensano che, al termine della pandemia, le proprie abitudini cambieranno con un maggior ricorso a prodotti italiani e a vacanze nel nostro Paese, anche per rilanciare l’economia, oltre a prestare maggiore attenzione al sociale e alla cura dell’ambiente.

    Un punto specifico della ricerca riguarda il livello di conoscenza e gradimento delle iniziative messe in campo dal Comune. Il 44% si dichiarano bene informati sulle iniziative in tema di sostenibilità, percentuale che si impenna quando si parla di mobilità in sharing (83%) e rafforzamento del sistema dei mezzi pubblici (74%). Interventi di sostegno come il Fondo di Mutuo Soccorso messo in campo dal Sindaco Beppe Sala durante l’emergenza sanitaria sono ben conosciuti dal 50% della popolazione generale e dal 63% dei giovani.

    E, a proposito dei provvedimenti messi in campo da Palazzo Marino, il Consiglio comunale ha approvato nella seduta di ieri il “Regolamento per la qualità dell’aria” che definisce priorità e scadenze di una serie di azioni tese a migliorare la qualità ambientale in città. Il provvedimento prevede l’obbligo per tutti i benzinai di dotarsi di infrastrutture di ricarica elettrica: il progetto va presentato entro il 1° gennaio 2022 e l’installazione delle colonnine deve avvenire entro i 12 mesi successivi.

    Verranno messi al bando gli impianti a gasolio e biomassa per il riscaldamento degli edifici e, verrà regolamentato l’utilizzo di legna per alimentare i forni delle pizzerie: a partire dal 1° ottobre 2022 dovrà essere di “classe A1”. Per gli esercizi commerciali sarà obbligatorio tenere le porte chiuse, con la sola eccezione di chi usa le “lame d’aria” non riscaldate elettricamente. Nuove regole anche per i cantieri edili, che dovranno contenere le polvere dei mezzi con il lavaggio delle ruote dei mezzi e la chiusura dei cassoni. Verranno messe al bando anche le macchine edili obsolete e inquinanti, adeguandosi ai limiti di circolazione già in vigore per le automobili.

    Già dal 1 gennaio 2021 sarà vietato il fumo di sigaretta all’aperto tranne che in luoghi isolati: dalle fermate dei mezzi pubblici ai parchi, fino ai cimiteri e alle strutture sportive, come gli stadi, sarà proibito fumare nel raggio di 10 metri da altre persone. Dal 1° gennaio 2025 il divieto di fumo sarà esteso a tutte le aree pubbliche all’aperto.

    Seguendo l’esempio di altre città italiane, il Comune inoltre implementerà una campagna di sensibilizzazione contro la dispersione dei mozziconi delle sigarette nell’ambiente, tema caro anche a TPI e che è stato approvato dopo la presentazione di un emendamento del Pd (Alessandro Giungi) e integrato dalle osservazioni di M5S (Patrizia Bedori) e Lega (Gabriele Abbiati). E anche questa è una notizia in controtendenza.

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