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    Le sinistre milanesi unite per difendere la sanità pubblica: “No a speculazioni sul Coronavirus”

    Ospedale nel nord Italia Credit: Ansa

    Fronte comune contro le scelte di Regione Lombardia: "Le recenti scelte della Giunta avranno conseguenze gravi sul rapporto pubblico/privato, Gallera chiarisca"

    Di Lorenzo Zacchetti
    Pubblicato il 6 Mar. 2020 alle 15:13 Aggiornato il 9 Mar. 2020 alle 13:59

    Coronavirus a Milano la sinistra unita per difendere la sanità pubblica

    “L’emergenza Coronavirus richiede il rafforzamento della sanità pubblica e non deve alimentare la speculazione privata”. Così recita il comunicato firmato congiuntamente delle diverse realtà politiche che compongono il variegato panorama della sinistra milanese.

    La tutela del welfare pare quindi essere il minimo comune denominatore capace di mettere insieme l’eterogeneo universo a sinistra del PD. Le numerose firme in calce al documento ne fotografano efficacemente la composizione: èViva, Milano in Comune, Partito Comunista Italiano, Possibile Milano, Rifondazione Comunista Milano, Sinistra Anticapitalista Milano, Sinistra Italiana Milano e Lombardia, SinistraXMilano e Socialisti in Movimento.

    Tutte queste componenti hanno scelto di fare fronte comune sotto la sigla “Per Milano 2030”. Il comunicato invita infatti a guardare “alle sfide che i prossimi 10 anni ci porteranno ad affrontare”, invitando il Governo nazionale a “intervenire per garantire la corretta gestione del coinvolgimento del privato convenzionato e guidare la necessaria revisione dell’attuale sistema sanitario lombardo”.

    In questo percorso, al Sindaco Beppe Sala viene rivolto un appello affinché “sostenga e promuova una rinnovata centralità della sanità pubblica, a partire da Milano”.

    Nei confronti di Regione Lombardia è invece critica aperta: “Le recenti misure approvate dalla Giunta lombarda sulla collaborazione tra sanità pubblica e sanità privata hanno una serie di conseguenze molto gravi che dovrebbero subito essere chiarite e corrette. In particolare, è prevista la possibilità per le strutture private di reclutare e cedere personale alle strutture pubbliche senza alcuna intermediazione della Regione. Il personale medico e infermieristico va invece assunto attraverso avvisi pubblici garantendo l’inquadramento contrattuale e non reclutato tramite cooperative o altre forme di esternalizzazione dei servizi che alimentano serbatoi di personale precario e sottopagato. Per lasciare spazio ai pazienti affetti da Coronavirus sono inoltre sospese tutte le visite ambulatoriali non urgenti nelle strutture pubbliche e private convenzionate. Queste si riverseranno inevitabilmente sulla sanità privata non convenzionata”.

    Inoltre, il documento non risparmia critiche a Giulio Gallera che, come anticipato da TPI, è sempre più quotato come possibile candidato Sindaco del centrodestra alle elezioni del 2021. Secondo il comunicato, l’Assessore al Welfare di Regione Lombardia “non ha spiegato come le strutture private stiano collaborando alla gestione dell’emergenza, con quali costi a carico della collettività, né con quali criteri sia gestito il convenzionamento delle nuove strutture che, in questi giorni, sta registrando un’accelerazione senza precedenti”.

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