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Coronavirus, Massimo Galli: “In Lombardia clamoroso fallimento della medicina territoriale”

Il direttore dell'Istituto di Scienze Biomediche dell'ospedale Sacco di Milano è intervenuto oggi ad "Agorà" su RaiTre

Di Lorenzo Zacchetti
Pubblicato il 8 Apr. 2020 alle 13:31 Aggiornato il 16 Apr. 2020 alle 08:52

Il suo volto è diventato molto familiare a tutti gli italiani, durante questa lunga e dolorosa fase di emergenza-Coronavirus.

Massimo Galli, direttore dell’Istituto di Scienze Biomediche all’ospedale Sacco di Milano, è spesso stato chiamato a fornire la propria interpretazione dei fatti su vari media.

Lo stesso è accaduto stamattina, quando l’infettivologo è stato ospite di “Agorà”, su Rai Tre, per discutere dell’emergenza in Lombardia.

Particolarmente significative le sue parole: “C’e’ stato un clamoroso fallimento, e di questo ne dovremo prendere atto per il futuro, della medicina territoriale, ammettiamolo e riconosciamo questo aspetto”.

”Perché non si sono fatti i tamponi? Perché non c’era il potenziale e non c’è nemmeno ora il potenziale per fare i tamponi. Ma diciamocele chiaro una volta per tutte. Diciamo chiaramente che abbiamo moltiplicato fortemente ed in modo importante i letti di rianimazione, cosa sacrosanta, ma siamo stati incapaci, o qualcuno è stato incapace, di intervenire per moltiplicare le possibilità diagnostiche. Questo è il punto”.

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