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“C’è l’accordo, possiamo sbarcare”: l’annuncio sulla Sea Eye e la gioia dei migranti | VIDEO

Di Enrico Mingori
Pubblicato il 9 Gen. 2019 alle 17:53 Aggiornato il 11 Set. 2019 alle 02:33

Dopo la Sea Watch, anche l’ong Sea Eye ha diffuso il video del momento in cui ai migranti è stata data notizia dell’autorizzazione a sbarcare a Malta, dopo quasi tre settimane in cui la nave è rimasta bloccata nel mar Mediterraneo.

Nel filmato si vede il capo missione annunciare l’imminente sbarco ai 17 migranti africani presenti a bordo. “Ho una notizia molto buona per voi: il governo tedesco e il governo maltese hanno trovato e stanno provando a organizzare il vostro sbarco a Malta”, dice il capo missione in lingua inglese.

I migranti sembrano non capire, o comunque non realizzare fino in fondo che per loro l’incubo sta per finire. Il capo missione, allora, si rivolge a loro in lingua francese: “Avete capito?”, dice. E poi ripete la notizia.

L’annuncio questa volta viene compreso e i migranti reagiscono con larghi sorrisi e applausi (qui invece il video girato a bordo della Sea Watch 3)

Poco prima dell’annuncio dei volontari, Malta aveva dato l’ok per lo sbarco dei 49 migranti presenti sulle navi umanitarie Sea Watch 3 e Sea Eye, che dal 22 dicembre 2018 erano bloccate nel mar Mediterraneo.

I migranti saranno redistribuiti in otto paesi europei, tra cui l’Italia. Il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, ha però dichiarato di non essere stato consultato sulla redistribuzione dei migranti e ha anche affermato che non ha intenzione di “autorizzare niente”

> TPI a bordo della nave Sea Watch 3: “Alcuni migranti rifiutano cibo, il teatro della politica italiana non ci interessa”

Prima di oggi nessun Paese aveva formalmente autorizzato l’attracco, Italia compresa. Malta aveva solo concesso alle due navi l’autorizzazione ad entrare nelle sue acque nazionali per ricevere assistenza, senza però permettere lo sbarco dei migranti.

Nei giorni precedenti si era intensificato il dialogo tra i paesi europei per trovare una soluzione alla situazione di stallo che si era creata nel Mediterraneo e l’8 gennaio Malta aveva dichiarato che nelle ore successive ci sarebbe stata una svolta.

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