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    Migranti, ora in Ungheria possono essere espulsi anche i richiedenti asilo

    Credit: Afp

    Dopo l'approvazione del pacchetto di leggi "Stop Soros", nuovi emendamenti complicano la procedura per richiedere la protezione internazionale

    Di Marta Facchini
    Pubblicato il 5 Set. 2018 alle 12:35 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 18:14

    Continua la stretta del presidente dell’Ungheria Viktor Orban sui migranti.

    Dopo l’approvazione del pacchetto di leggi chiamato “Stop Soros”, che prevede anche il carcere per chi favorirebbe l’immigrazione clandestina, nel paese ora sono entrati in vigore nuovi emendamenti.

    Secondo un’aggiunta a quanto già deciso nei mesi precedenti, i migranti le cui richieste d’asilo non sono state accettate potranno essere espulsi dal paese durante la procedura d’appello.

    Le nuove misure facilitano, secondo quanto riporta Infomigrants, le deportazioni perché stabiliscono che, se il paese da cui arriva il migrante è un paese sicuro, la domanda del richiedente asilo può essere respinta.

    In Ungheria, la maggior parte dei migranti proviene dalla Serbia, che Orban classifica come un paese sicuro: questo rende inammissibili quasi tutte le richieste di protezione internazionale che avvengono nel paese.

    Inoltre, la legge ungherese relega i migranti, che non hanno ottenuto la protezione internazionale, in campi di raccolta, chiamati “zone di transizione”, costruiti al confine meridionale.

    Il 20 agosto scorso,  l’Ufficio ungherese per l’immigrazione e l’asilo ha dichiarato che non è legalmente obbligato a fornire cibo alle persone collocate nei centri di detenzione.

    In un articolo pubblicato sul suo sito web, Human Rights Watch ha replicato che “le autorità ungheresi sono obbligate a rispettare i vincoli previsti dai trattati internazionali, e dalle norme sulla tutela dei diritti umani, di cui fanno parte. Questo include fornire ai migranti cibo, acqua, igiene e necessità mediche”.

    Ad agosto, al pastore metodista e leader della comunità evangelica ungherese Ivàny Gàbor era stato impedito di portare pane, mele e altri alimenti confezionati ai migranti alla frontiera. I responsabili dei centri hanno applicato le norme che vietano accoglienza e assistenza fino a quando non se ne ha diritto.

    Il pastore ha raccontato di aver chiesto di poter portare da mangiare ai richiedenti asilo del centro di Röszke. Fermato perché privo della autorizzazioni, ha cercato di ottenerle a Mórahalom e Szeged, presso l’Ufficio immigrazione, ma le autorizzazioni non sono mai arrivate.

    Il parlamento ungherese ha approvato una legge che rende illegale aiutare i migranti irregolari che cercano di ottenere asilo nel paese. La legge rende punibile la stampa di volantini con informazioni utili per i richiedenti asilo, così come offrire loro cibo o consigli legali.

    Il governo di Orban è stato accusato di violare sia le normative comunitarie e sia i principi della Corte dei diritti dell’uomo.

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