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    I 58 migranti a bordo della nave Aquarius sono sbarcati a Malta

    La nave era in mare del 23 settembre. Secondo quanto affermato dal premier Joseph Muscat, i migranti saranno distribuiti tra Francia, Germania, Spagna e Portogallo

    Di Clarissa Valia
    Pubblicato il 30 Set. 2018 alle 13:56 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 16:04

    Dopo essere stati trasferiti a bordo di una nave militare maltese in acque internazionali, sono arrivati a Malta i 58 migranti soccorsi diversi giorni fa dalla nave Aquarius a largo delle coste libiche. Sull’imbarcazione si trovava anche un cane, un terrier di circa 10 chili. A renderlo noto è stato il premier maltese, Joseph Muscat, che ha precisato che “Malta soccorre ogni vita”.

    Il capo di governo ha spiegato che i migranti saranno ridistribuiti tra quattro paesi dell’Unione Europea e nessuno di loro resterà sull’isola. Muscat ha detto di avere “scelto di essere parte della soluzione e non parte del problema” perchè non ha voluto impuntarsi “come hanno fatto altri paesi”.

    La nave, gestita dalle ong Sos Mediterranee e Medici senza frontiere, era rimasta in attesa al largo di La Valletta per giorni. L’accordo per lo sbarco era stato raggiunto il 25 settembre tra cinque paesi europei, in base al quale la nave sarebbe attraccata a Malta e i migranti a

    bordo sarebbero state redistribuiti tra Francia, Germania, Spagna e Portogallo.

    L’Aquarius ha ricevuto l’autorizzazione a sbarcare a Malta, dopo che il governo francese ha respinto la richiesta della Ong di poter approdare nel porto di Marsiglia.

    Il Portogallo ha annunciato di aver trovato un accordo con il governo di Francia e Spagna per accogliere i migranti che si trovano a bordo della nave Aquarius, con a bordo 58 migranti. Il governo portoghese si è impegnato a ospitare 10 migranti.

    Parigi aveva invocato una “soluzione europea”, sostenendo che l’imbarcazione dovrebbe attraccare al “porto sicuro più vicino” e ha suggerito alla Ong di dirigersi verso Malta.

    L’Aquarius e il caso della bandiera

    “Ci venga data una bandiera: nel Mediterraneo Centrale si continua a morire. Noi vogliamo continuare a lavorare in mare in accordo con le leggi internazionali come abbiamo sempre fatto”.

    Domenica 23 settembre Sos Mediterranée e Msf hanno denunciato che l’Autorità marittima di Panama ha revocato l’iscrizione dell’Aquarius dal proprio registro navale “sotto l’evidente pressione economica e politica delle autorità italiane”.

    “C’è una volontà deliberata di spingerci fuori dal Mediterraneo, con ogni mezzo. Non è una questione tecnica né di diritto, ma una questione politica. Queste sono tattiche utilizzate da Paesi che non sono democratici, ma autoritari. Intimidazioni, accanimento, minacce ricorrenti e ora menzogne da parte di Salvini, che nega di aver esercitato pressioni su Panama” hanno sottolineato esponenti dell’Ong.

    “Questo provvedimento condanna centinaia di uomini, donne e bambini, che sono alla disperata ricerca di sicurezza, ad annegare in mare e infligge un duro colpo alla missione umanitaria dell’Aquarius, unica nave gestita da una Ong rimasta per la ricerca e il soccorso nel Mediterraneo centrale”, hanno protestato in una nota le due ong.

    Le ong Sos Mediterranée e Medici senza frontiere hanno chiesto ai governi europei di assegnare alla nave una nuova bandiera o di intercedere presso le autorità panamensi.

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