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    In Germania manca un milione di lavoratori, il Governo vara nuove regole per attrarre migranti

    La cancelliera tedesca Angela Merkel. Credit: Ludovic MARIN / AFP

    Permessi più facili "nell'interesse nazionale" per favorire la permanenza degli extracomunitari. Ma il provvedimento rischia di far crescere ancora il consenso per l'estrema destra

    Di Enrico Mingori
    Pubblicato il 22 Dic. 2018 alle 15:53 Aggiornato il 11 Set. 2019 alle 02:35

    Il Governo della Germania ha varato una proposta di legge che favorisce la permanenza degli immigrati extracomunitari sul territorio tedesco: l’obiettivo è quello di sopperire ai circa 1,2 milioni di posti di lavoro vacanti nel Paese.

    Il provvedimento è rischioso dal punto di vista del consenso elettorale, perché potrebbe offrire argomentazioni efficaci alle posizioni dell’estrema destra di Alternative für Deutschland. E potrebbe creare problemi anche alla compattezza dell’esecutivo, con il ministro dell’Interno, Horst Seehofer che già in passato ha minacciato le dimissioni invocando politiche più severe nei confronti del fenomeno migratorio.

    Tuttavia il ministro dell’Economia, Peter Altmaier, ha spiegato che la decisione di rendere meno stringenti le regole è motivata dall’”interesse nazionale”.

    “Veniamo incontro alle chiare esigenze rappresentate dalle principali associazioni economiche del Paese e diamo una prospettiva chiara alle imprese sperando che mantengano i loro investimenti nel medio periodo e rafforziamo il sistema previdenziale e i contributi per le indennità di disoccupazione”, ha sottolineato Altmaier.

    Nove anni di crescita, bassa disoccupazione e tassi di natalità in calo hanno creato 1,2 milioni di posti di lavoro vacanti in quasi tutti i settori della principale potenza economica europea: in particolare spiccano la mancanza di idraulici, elettricisti e falegnami.

    La proposta di legge del Governo prevede che i cittadini extra-europei con bassa o media specializzazione possano restare in Germania per un periodo di sei mesi per cercare lavoro, a condizione che dispongano dei denaro sufficiente per finanziare il loro soggiorno e che conoscano la lingua tedesca.

    Finora questa opportunità era riservata a lavoratori altamente qualificati, come medici, ingegneri, professionisti dell’informatica e accademici.

    Un secondo provvedimento del Governo consente poi di restare sul territorio tedesco a quei migranti che si sono visti respingere la richiesta di asilo politico ma che sono “tollerate” nel Paese perché per vari motivi non possono essere espulsi: queste persone potranno richiedere un permesso di lavoro di 30 mesi se hanno già lavorato per almeno 18 mesi e sono in grado di dimostrare di potersi mantenere senza l’aiuto finanziario dello Stato.

    Scaduti i 30 mesi, se il migrante avrà ancora un lavoro e la sua conoscenza del tedesco sarà migliorata, potrà chiedere un permesso di soggiorno.

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