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Young Signorino contro l’ex manager: “Mi rendevano scemo con le droghe, mia moglie mi ha salvato”

Young Signorino. Credit: Instagram/Young Signorino

Il trapper replica alle accuse dell'ex manager: "Hanno raccontato un sacco di stronzate"

Di Cristiana Mastronicola
Pubblicato il 11 Ott. 2018 alle 10:00 Aggiornato il 12 Set. 2019 alle 14:11

Young Signorino contro ex manager – Non ci sta, Young Signorino e respinge indietro le accuse al mittente. Il trapper risponde alle critiche mossegli dall’ex manager Sabri Jemel, in arte Karkadan, che in una lunga intervista rilasciata a Il Fatto Quotidiano puntava il dito contro il musicista e, soprattutto, contro la moglie, Jessica Loren.

“Hanno raccontato un sacco di stronzate. Partiamo da mia moglie. Jessica non è affatto una gold digger, perché una gold digger non si sposerebbe mai. C’è un sentimento vero dietro il nostro rapporto”. E, infatti, Sabri – che prima di esser stato il manager del trapper è un rapper italo-tunisino – aveva addossato alla moglie di Young Signorino la fine del loro rapporto, lavorativo e umano.

Karkadan aveva detto che da quando Jessica era entrata nella vita del trapper, aveva iniziato a manipolarlo mentalmente. Era stato, infatti, quando Young Signorino aveva iniziato a frequentare la donna che il rapporto aveva iniziato a deteriorarsi.

Ma il 19enne nega tutto e parla dell’amore sincero che lo lega a sua moglie, sposata in segreto appena qualche giorno fa: “Ho conosciuto Jessica quest’estate, durante il tour, e mi sono subito innamorato. È stata lei ad accorgersi della situazione in cui mi ero infilato”.

Nell’intervista Karkadan aveva sottolineato come proprio grazie al suo aiuto il trapper era riuscito a smetterla con la droga, ma anche su questo punto i racconti non coincidono: “Mi rendevano scemo con gli stupefacenti perché sapevano che era il mio punto debole: non è vero che mi hanno aiutato a uscirne, tutt’altro. Jessica mi ha aiutato davvero. Così ho iniziato ad allontanarmi dal team e a fare le cose da solo”.

Una delle accuse più pesanti mosse dall’ex manager italo-tunisino al trapper è quella di aver inventato la storia del coma: “Non mi sono inventato un bel niente: ho i referti, e magari un giorno li pubblicherò”, replica lui.

Young Signorino nel corso dell’intervista sottolinea più volte l’atteggiamento ostile nei suoi confronti del team: “Le persone che mi stavano accanto mi mettevano in ridicolo. Mi obbligavano a fare i videoclip mezzo nudo dicendo ‘fai vedere il pelo, che facciamo visualizzazioni'”.

È arrabbiato e amareggiato allo stesso tempo, Young Signorino: “Mi sono sentito fottuto nella testa e toccato nel mio punto debole, che è la droga appunto. Mi sono sentito una marionetta, e loro erano il mio Geppetto”.

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