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“Chi fa l’artista di nicchia mi sta sulle pa**e, io scrivo per chi si sente solo”: Ultimo si racconta, dai talent a Sanremo

Ultimo. Credit: Instagram/Ultimo

Dopo le polemiche per la delusione del secondo posto a Sanremo, l'artista romano torna a parlare della sua carriera, delle sue origini e delle sue ambizioni

Di Cristiana Mastronicola
Pubblicato il 15 Feb. 2019 alle 12:24 Aggiornato il 12 Set. 2019 alle 08:07

Scende il sipario su Sanremo, ma lo strascico della kermesse continuerà ancora per un po’. Almeno finché i protagonisti dell’edizione 2019 saranno invitati a trasmissioni, talk e intervistati dai grandi giornali di gossip. Come succede a Ultimo, che, dopo la delusione per il secondo posto al festival, è stato intervistato da Chi.

Il giovane cantante, che dalla periferia romana arriva sul palco dell’Ariston, si racconta nella lunga intervista rilasciata al settimanale di gossip: parla della sua vita privata, dell’amore e del successo.

“Penso che sarà difficile per me avere una una vita privata felice. Quando mi immergo in grandi risultati e tendo a non riconoscere quali siano le cose importanti”, si legge nell’intervista. Nella sua vita professionale, Ultimo ha avuto a che fare anche con i talent – da Amici a X-Factor – ma non sono stati affatto determinanti per il suo successo, che, invece,è stato sancito dalla vittoria di Sanremo giovani del 2018.

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“È andata male, credo sia il destino. Forse con me non ha funzionato perché io scrivo e la mia voce non è così particolare rispetto alle cose che scrivo”, ha detto ancora rispetto ai talent. Nel corso dell’intervista, Ultimo si è lasciato andare a un commento nei confronti di quei colleghi che non guardano al grande pubblico, ma preferiscono coltivare quello di nicchia.

“Chi fa l’artista di nicchia mi sta sulle palle”, ha detto schietto il cantante di San Basilio. “Il mio obiettivo era cercare di dimostrare che potevo riuscirci, che dovevo far questo: scrivere canzoni per far sentire meno sole le persone”, ha continuato ancora.

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Il luogo in cui è cresciuto, la periferia romana più difficile, ha rappresentato e rappresenta una parte importante della sua vita, anche professionale. Le difficoltà sono state tante, ma Ultimo le ha affrontate tutte a testa alta, andando anche contro chi cercava di convincerlo a desistere.

“In quartieri difficili come quello in cui sono cresciuto si creano energie molto forti. Mi sono sentito discriminato perché volevo fare il musicista”, ha raccontato a Chi. “‘Non si vive di musica’ mi dicevano tutti. È stato difficile negli anni della scuola mettere da parte lo studio per inseguire un sogno pieno d’incertezze. Sentivo una grande responsabilità. Non mi ha mai aiutato nessuno, non ho mai avuto qualcuno che credesse in me, quanto ci credevo io”, ha detto ancora il cantante.

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