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Per la docu-serie sul serial killer Ted Bundy, Netflix avvisa: “Non guardatelo da soli”

Di Veronica Di Benedetto Montaccini
Pubblicato il 26 Gen. 2019 alle 17:49 Aggiornato il 12 Set. 2019 alle 08:34

Quante volte avete chiesto ai vostri amici di farvi compagnia per vedere un thriller? In questa occasione siete quasi obbligati. Netflix ha lanciato il documentario sul serial killer Ted Bundy e ha espressamente detto ai telespettatori di “Non guardarlo da soli”.

Conversazioni con un Killer: The Ted Bundy Tapes, uscito giovedì, è basato sul lavoro dei giornalisti Stephen Michaud e Hugh Aynesworth, incluse interviste condotte nel 1980 mentre Bundy stava per morire.

La docu-serie in quattro parti include estratti dalle registrazioni prese durante quelle conversazioni, così come interviste e immagini di archivio.

La data non è un caso: esattamente 30 anni dopo l’esecuzione di Bundy il 24 gennaio 1989.

Netflix ha avvertito i suoi spettatori di non guardare il documentario da soli, twittando il giorno in cui il documentario ha debuttato: “Per quelli di noi con un dottorato di ricerca in veri e propri podcast, Conversations with a Killer: The Ted Bundy Tapes è in streaming, consigliamo di non guardarlo da soli”.

Diversi utenti di social media hanno condiviso messaggi che dicono che il documentario li ha spaventati, tra cui una persona che ha scritto: “Se solo avessi notato prima l’avvertimento di Netflix!”

Prima della sua esecuzione, Bundy ha confessato di aver ucciso 30 donne e ragazze in sette stati diversi.

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