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Lega del Filo d’Oro e ISTAT: in Italia 190mila persone sono sordocieche

Di TPI
Pubblicato il 11 Mar. 2015 alle 17:58 Aggiornato il 12 Set. 2019 alle 19:52

Qual è la situazione in Italia, relativamente ad una problematica molto seria come la sordocecità? È possibile avere la risposta a questa domanda consultando la ricerca condotta dalla Lega del Filo d’Oro insieme all’ISTAT.

Secondo quanto emerso, nel nostro Paese al momento si trovano circa 190.000 individui affetti da questa malattia invalidante, ovvero lo 0.3% della popolazione. Sono specialmente le donne a soffrire di questo disturbo, visto che la loro percentuale è ultimamente salita al 64% del totale dei sordociechi italiani: a parte loro, chi ne soffre? Nella quasi totalità dei casi (87%) la malattia è presente in individui over-65, mentre le regioni più colpite sono quelle del Sud (30% della popolazione di sordociechi).

Cosa significa essere sordociechi?

La sordocecità è una patologia molto invalidante, legata a malattie e disturbi rarissimi come ad esempio la Sindrome di Usher. Questo problema, che porta al veloce deperimento di sensi fondamentali come la vista e l’udito, causa una sorta di isolamento in chi ne soffre: soprattutto se l’individuo non ha avuto la possibilità di apprendere forme alternative per la comunicazione, quando era piccolo. Cosa comporta questa disabilità sensoriale nella vita di chi ne è affetto? Notevoli difficoltà nel comunicare, naturalmente, ma anche una segregazione in casa che purtroppo colpisce la maggior parte di queste persone. Le malattie di questo tipo, infatti, richiedono l’intervento dei medici e degli esperti sin dai primi mesi di vita: ciò serve per insegnare loro come comunicare con linguaggi come il LIS tattile. In assenza di una istruzione che possa sfruttare i residui sensoriali, il sordocieco si chiude presto in se stesso.

Cosa si può fare per aiutarli?

Aiutare le persone sordocieche è possibile, e ciò avviene per merito di tutte quelle associazioni impegnate quotidianamente nel sociale. Facendo della beneficenza verso le onlus specializzate in questo campo, quindi, possiamo contribuire aggiungendo un valore concreto alla battaglia per il reinserimento di queste persone nella società. Per fare un esempio, uno dei canali più importanti per supportare i bimbi sordociechi è rappresentato dalla stessa Lega del Filo d’Oro, alla quale è possibile fare beneficenza anche tramite una donazione regolare. Di cosa si occupa questa associazione no profit? Della formazione e del sostegno dei bambini che soffrono di questa disabilità sensoriale, così che possano apprendere i linguaggi per comunicare e per uscire dall’isolamento.

Come comunicano le persone sordocieche?

Oltre al già citato LIS tattile, esistono altri sistemi di comunicazione che vengono insegnati a questi bambini in tenera età: come ad esempio il sistema Malossi, ma anche la comunicazione gestuale e comportamentale, insieme alla dattilologia, alla comunicazione pittografica, al Tadoma e al Braille. In tal senso è bene ricordare Helen Keller: una scrittrice impegnata nel sociale e nella politica, che ha imparato a comunicare in un’epoca in cui questo problema era quasi sconosciuto. Merito dell’amore dei genitori, che hanno trasformato Helen in uno straordinario esempio di rivincita sulla sordocecità, oltre che un’icona.

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