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Smart working, un fenomeno in costante crescita

Di Giulio Gambino
Pubblicato il 5 Gen. 2016 alle 17:07 Aggiornato il 12 Set. 2019 alle 19:51

Cos’è lo smart working? Una domanda che oggi anima i pensieri di tanti lavoratori italiani, decisi a cambiare vita e ad abbracciare la novità del “lavoro agile”.

Da maggio 2017, infatti, questa nuova forma di lavoro è stata riconosciuta anche dalla legge italiana.

Di cosa si tratta? Nello specifico, lo smart working è una forma di contratto di lavoro dipendente, ma privo di qualsiasi vincolo in termini di luogo e di tempo: il professionista può infatti lavorare da qualsiasi postazione desideri, diventando anche padrone dei propri orari, gestendo il tutto in proprio.

In pratica, è la certificazione della forma di lavoro da remoto: sempre più spesso abbracciata dai Millennials, è destinata a diventare una delle maggiori tendenze per il nostro futuro professionale.

Smart workers: in Italia sono circa 305.000

A testimonianza dell’attrattività dello smart working, intervengono i dati diffusi dall’Osservatorio del Politecnico di Milano: secondo il Polimi, infatti, attualmente sono circa 305.000 i lavoratori che hanno scelto un contratto in smart working e che dunque lavorano da remoto.

Questo significa che il 2017 ha visto una vera e propria impennata in questo settore, con un aumento pari al +60%. Nonostante questo successo, però, siamo ancora lontani dalle medie europee: da noi il lavoro agile coinvolge ad oggi il 6% dei lavoratori, mentre in Europa la percentuale si attesta sul 17%.

Si tratta però di un primo passo che, sicuramente, vedrà nel futuro una ulteriore crescita esponenziale del numero degli smart workers nella Penisola: anche per via del fatto che il 79% di costoro dichiara di aver aumentato la propria produttività in termini lavorativi. I benefici, comunque, sono numerosi sia per loro, sia per le aziende.

Quali sono i vantaggi dello smart working?

Le stime parlano di un aumento della produttività pari al +15% che, facendo due conti, equivarrebbe a quasi 14 miliardi di euro in più introdotti nel nostro sistema economico.

Poi il lavoro agile permette di essere padroni dei propri orari, e di poter lavorare anche da casa: basta solamente possedere un computer e l’accesso al web. Non è un caso che molte persone abbiano scelto questa via, anche perché oggi esistono tecnologie che permettono di avere Internet ovunque.

In Italia, per esempio, l’azienda Linkem consente di installare una connessione Internet senza linea fissa: si naviga sin da subito e non c’è bisogno di allacciare il telefono. Questo permette di spostarsi in diverse città, anche all’estero, continuando a lavorare.

Nomadismo digitale: la nuova sfida

La possibilità di poter lavorare ovunque nel mondo, da casa, ha dato il via ad un fenomeno noto come nomadismo digitale.

È l’estrema sintesi di una società sempre più spesso priva di barriere fisiche, che rende Internet un autentico villaggio globale: per via dello smart working, chiunque può prendere le redini della propria vita e decidere autonomamente il da farsi, senza per questo tagliare i contatti con i clienti o la propria azienda.

Inoltre ne guadagna anche l’impresa: il lavoratore agile, infatti, è maggiormente coinvolto perché vede nello smart working un premio alla fiducia. In questo modo, un’azienda può soddisfare le ambizioni di quei talenti che vorrebbero maggiore flessibilità.

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