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Chi va a letto tardi ha più probabilità di morire prima, secondo uno studio

Uno studio rivela che i nottambuli hanno più probabilità di morire prima

Non importa la durata complessiva del sonno: i nottambuli rischiano di contrarre diabete e malattie cardiovascolari. Ma cambiare abitudini è possibile

Di Luca Serafini
Pubblicato il 6 Nov. 2018 alle 07:36 Aggiornato il 12 Set. 2019 alle 14:05

Andare a letto tardi fa male alla salute. Negli ultimi anni si sono moltiplicati gli studi che dimostrano quanti pericoli siano collegati alla mancanza di sonno.

Tra gli altri, lo sviluppo di malattie cardiovascolari e del diabete. Ma uno studio pubblicato sulla rivista Chronobiology International si spinge oltre, e  evidenzia come le persone che vanno a letto tardi abbiano una più alta probabilità di mortalità precoce, indipendentemente dalla durata complessiva del loro sonno.

Kristen Knutson, della Northwestern University di Chicago e Malcolm von Schantz della Surrey University hanno analizzato i dati della Biobank del Regno Unito, un programma che studia il ruolo della genetica e dell’ambiente nello sviluppo di alcune malattie, su un campione di circa 500mila cittadini britannici.

I partecipanti alla ricerca hanno risposto a questionari molto specifici sul loro modo di vivere. Una domanda riguardava le loro abitudini in materia di sonno: “Ti consideri  mattiniero, più mattiniero che nottambulo, più nottambulo che mattiniero o nottambulo?”

I ricercatori hanno quindi classificato i partecipanti in queste quattro categorie e hanno analizzato il loro rischio di morire o sviluppare determinate malattie in base al “cronotipo” a cui appartengono.

I risultati non fanno venire voglia di andare a letto tardi. Le persone che affermano di essere del tutto nottambule hanno quasi il doppio delle probabilità di sviluppare problemi psicologici rispetto a chi afferma di essere mattiniero.

I nottambuli hanno anche maggiori probabilità di sviluppare il diabete (30 per cento), disturbi neurologici (25 per cento), gastrointestinali (23 per cento) e respiratori (22 per cento).

Lo studio mostra anche una mortalità precoce del 10 per cento più alta per i nottambuli rispetto ai mattinieri.

“Riteniamo che una delle ragioni di questa eccessiva mortalità potrebbe essere correlata all’orologio biologico interno”, spiega Kristen Knutson.

“Quello dei nottambuli è regolato in modo tale che vadano a letto e si alzino più tardi”.

Secondo lo studio, l’ambiente e la genetica giocano un ruolo simile nel determinare gli stili di vita in questo ambito. Gli autori quindi incoraggiano i datori di lavoro a essere più flessibili negli orari, per consentire alle persone di potersi riposare di più.

Gli studiosi hanno inoltre messo in guardia sul passaggio all’ora legale, spesso difficile da gestire. In ogni caso, anche se andare a dormire tardi ha in parte a che fare con la genetica, ci sono alcune regole che anche i nottambuli possono mettere in pratica per addormentarsi prima.

Innanzitutto, non mettersi mai davanti a uno schermo prima di andare a dormire, perché la luce che emana blocca la secrezione di melatonina, l’ormone del sonno.

Bisogna poi evitare di fare sport troppo tardi la sera, nonché di esporsi eccessivamente alla luce, naturale o artificiale che sia, durante la giornata.

Claude Gronfier, neurobiologo e specialista in ritmi biologici del sonno, avverte: “La luce è senza dubbio il più potente distruttore endocrino. Troppa luce, specialmente nella parte finale della giornata, invia un cattivo segnale all’ipotalamo, una parte del cervello che svolge un ruolo di conduttore nella secrezione di diversi ormoni”.

“Registriamo un maggiore tasso di mortalità legato alla mancanza di sonno – dice Claude Gronfier – e un significativo rischio di sviluppare malattie cardiovascolari”.

“È un problema di salute pubblica – conclude il ricercatore – Il legame innegabile tra lo spostamento dell’orologio circadiano, la mancanza di sonno e i problemi di salute si sta facendo strada troppo lentamente. È ancora molto sottovalutato”.

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