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Svelato il mistero del mostro di Loch Ness. Nessie: da mito a realtà

Uno studio neozelandese sulla composizione particellare del lago fa luce sull'identità del mostro del lago scozzese.

Di Nicola Simonetti
Pubblicato il 5 Set. 2019 alle 19:04 Aggiornato il 12 Set. 2019 alle 01:55

Svelato il mistero del mostro di Loch Ness

Il mostro di Loch Ness potrebbe essere un’anguilla gigante, dicono gli scienziati.

È ciò che è emerso da uno studio condotto da un team di ricercatori della Nuova Zelanda, che ha catalogato il DNA di tutte le specie presenti e passate del lago.

La ricerca, svolta a migliorare la conoscenza della flora e della fauna di Loch Ness, ha dato interessanti risposte.

Non risulta nessun segno della presenza di grandi animali. Da eliminare la presenza di rettili marini preistorici come il plesiosauro, o pesci di grandi dimensioni come lo storione. Anche l’opzione di uno squalo della Groenlandia sembra alquanto improbabile.

Dritti al punto

Dunque, a cosa potrebbero essere ricondotti gli avvistamenti dell’ultimo secolo? Secondo gli scienziati si tratterebbe di un’anguilla gigante. Le anguille europee, infatti, sono tra i principali abitanti del lago.

Il Professor Neil Gemmell, genetista all’Università di Otago in Nuova Zelanda, ha spiegato: “I nostri dati nucleici non hanno dato alcuna prova a sostegno dell’idea che possa esserci una creatura anche lontanamente imparentata ai dinosauri,” ha spiegato. “Mi dispiace, ma non penso che l’idea di un plesiosauro regga il confronto con i dati che abbiamo raccolto”.

Tuttavia, Gemmell ha sottolineato l’abbondanza di un certo DNA riconducibile alle anguille. “Non possiamo stabilirne le dimensioni, ma la quantità di dati suggerisce che non possiamo escludere la possibilità di anguille molto grosse a Loch Ness. Di conseguenza, quello che le persone vedono e credono essere il mostro di Loch Ness potrebbe essere in realtà un’anguilla gigante”.

Tra gli altri DNA vi sono: umani, pecore, cani, conigli, uccelli, cervi, e bestiame.

Un presunto avvistamento del mostro di Loch Ness. Credit: AFP

Nessie: passato e futuro

La storia di Nessie risale al 565AC, quando il missionario St Columba scrisse di aver avvistato un enorme animale nel fiume Ness.

Svariati secoli dopo, nel 1930, un giornale locale riportò il primo avvistamento moderno, a cui seguì, tre anni più tardi, un secondo avvistamento.

A ridosso di questi ultimi due, nel 1934 il chirurgo Robert Wilson scattò quella che è ad oggi la foto più famosa del mostro, confermata qualche anno fa un falso storico. Il mostro della foto altro non sarebbe che un sottomarino giocattolo con il lungo collo in legno.

Innumerevoli gli studi e le ricerche condotte dagli anni ’90 ad oggi. Gary Campbell, custode del registro ufficiale degli avvistamenti di Nessie, non si dice preoccupato dalla ricerca di Gemmell. “Il mostro di Loch Ness è oramai un’icona mondiale. Lo studio del Professor Gemmell sugli abitanti di uno dei più grandi laghi scozzesi ha portato ancora una volta l’attenzione sulle Highlands scozzesi. I suoi risultati possono fare luce su ciò che giace nel lago ma i dubbi rimarranno tali, e i visitatori continueranno senza dubbio a venire al lago in cerca di risposte.”

Indiscussa però la quantità di nuovi dati che lo studio ha fornito, che aspettano di essere comparati a quelli degli ultimi 40 anni.

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