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Come parlano i millennials? Ecco le 10 parole più usate nel 2018

Inglesismi e lessico che riguarda i social. Ecco come parlano le nuove generazioni

Di Veronica Di Benedetto Montaccini
Pubblicato il 16 Gen. 2019 alle 16:44 Aggiornato il 12 Set. 2019 alle 08:58

Parlano come mangiano. Questo secondo i loro genitori. In realtà i millennials, i nati tra il 1981 e il 1993, sono al passo con i tempi: per il loro vocabolario mescolano le lingue e prendono spunto dalla tecnologia.

L’applicazione Babbel ha fatto un’analisi sulle parole più utilizzate dalle giovani generazioni.  Nel sondaggio, veniva richiesto di compilare una  lista delle 10 parole più utilizzate nel 2018 da questa fascia d’età.

Eccole qui:

1. Match: proviene dall’ambito del flirt online: le persone che hanno utilizzato in qualche occasione una app per fare nuovi incontri l’hanno incontrata sicuramente in diverse occasioni. Si ha un match con qualcuno quando due persone si piacciono.

2. Random: questo termine fa riferimento a qualcuno o qualcosa “a caso”, non conosciuti o specifici. “Una persona random ha cominciato a parlarmi”. È la tipica parola che si può usare in qualsiasi situazione.

3. Stalkerare/Stalkizzare: in questo caso non stiamo parlando del serio problema dello stalking, ma di una versione più leggera, fatta sui social media. Si stalka qualcuno quando si “spia” il profilo Facebook o Instagram di qualcuno che ci piace tramite un’altra persona amica che conosca quella persona. Alla fine la presunta fiamma non avrà più segreti!

4. Spoiler: se si è amanti dei libri o delle serie TV, sarà meglio conoscere questo termine. Indica infatti il racconto del proseguimento o della fine di una trama a chi ancora non la sapeva, rovinandone quindi la fruizione. I giornalisti sanno che è temuto e odiato e scrivono quindi spesso all’inizio dell’articolo di cultura o tempo libero: attenzione, spoiler!

5. Influencer: si dice di una persona che, avendo una buona reputazione e  parlando con una certa credibilità di determinate tematiche o aree di interesse, ha un alto seguito di pubblico sui social media. Per questo motivo hanno la capacità di influenzare (da qui la parola “influencer”) i comportamenti di acquisto dei consumatori e sono quindi molto interessanti per brand e prodotti.

6. Mainstream: si tratta di una corrente presente in ambito culturale nel senso più largo, qualcosa di convenzionale, dominante e seguita da un largo pubblico.

7. Hater: ci sono molti hater nel mondo, persone che esprimono le peggiori opinioni su qualcuno e divulgano sentimenti negativi. I social media sono purtroppo infestati da questo tipo di persone, da questi “odiatori” professionali.

8. Troll: è “parente stretto” dell’hater, una persona che si dedica ad appestare le discussioni sulle reti sociali con commenti inappropriati, fuori tema e provocatori, disturbandone il normale svolgimento. In particolare, marche e brand temono questi troll.

9. Shippare/Shipping: questo termine, che viene dall’inglese “relationship”, relazione (sentimentale) è usato nei social media per parlare di personaggi di serie TV e reality show, che secondo la rete farebbero una bella coppia. Se ne parla e sparla, quindi, spesso ancora prima che la coppia si sia formata.

10. Follower: termine ormai in uso in tutti i contesti dei social media. Si tratta degli utenti registrati alla pagina di altri utenti, band o marchi, per ricevere notifiche e gli ultimi  post. Oggigiorno avere un elevato numero di follower mostra la propria importanza, non solo nel mondo online.

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