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Le 5 micronazioni indipendenti più affascinanti del mondo

Le 5 micronazioni indipendenti più affascinanti del mondo. Credit: Wikipedia Commons

Esistono centinaia di micronazioni nel mondo, alcune nate a causa di una protesta, altre per omissioni clericali, altre ancora solo per mantenere in piedi una scultura

Di Camilla Palladino
Pubblicato il 5 Mag. 2018 alle 18:02 Aggiornato il 12 Set. 2019 alle 18:59

Le micronazioni sono entità create da una o più persone, che pretendono di essere considerate come nazioni o stati indipendenti, senza però ottenere alcun riconoscimento da parte dei governi e delle maggiori organizzazioni internazionali.

Secondo un articolo pubblicato sul sito dell’emittente radio statunitense PBS, esistono centinaia di micronazioni nel mondo, alcune nate a causa di una protesta, altre per omissioni clericali, altre ancora solo per mantenere in piedi una scultura.

Ecco le 5 micronazioni indipendenti più affascinanti che esistono nel mondo:

Molossia, Nevada, Stati Uniti

La Repubblica di Molossia. Credit: Instagram

Molossia si trova nello Stato del Nevada, negli Stati Uniti, ed è la repubblica più piccola al mondo.

La Repubblica di Molossia è stata costituita nel 1999 da Kevin Baugh, 37enne statunitense che fin da quando era un adolescente sognava di creare il suo personale stato, separato dal governo forte degli Stati Uniti d’America.

L’intera Repubblica è formata da un territorio di poco più di 4mila metri quadrati, in cui sorge un’abitazione, conosciuta come il Palazzo del Governo.

Il Palazzo del Governo è abitato dal Presidente Baugh, la sua famiglia, e i suoi cani, per un totale di 33 cittadini.

La Repubblica di Molossia ha la sua moneta, è completamente al di fuori della giurisdizione degli Stati Uniti, non paga le tasse allo stato centrale, e si considera in guerra con la Germania dell’Est.

È inoltre possibile visitare la repubblica più piccola del mondo in brevi tour organizzati da Baugh: i visitatori devono pagare una piccola quota d’ingresso, farsi timbrare il passaporto, e lasciare tutte le armi da fuoco all’esterno.

Nel 2012 Baugh aveva redatto una petizione per richiedere il riconoscimento della sua micronazione, ma non aveva ottenuto abbastanza firme.

Christiania, Danimarca

La città libera di Christiana. Credit: Instagram

Fondata nel 1971 come una comune hippy in segno di protesta contro il governo danese, alla micronazione di Christiana, costituita da 850 persone, è stato concesso dalle autorità danesi uno status giuridico unico.

I residenti praticano uno stile di vita autonomo e bohémien, e hanno allestito una cittadina di vere e proprie case, gallerie d’arte, studi di yoga, locali per la musica e altri edifici.

Ma la principale peculiarità di Christiania è la sua politica aperta sul commercio di cannabis, che avviene liberamente nelle strade.

La vendita di cannabis è considerata un’attività ancora illegale nel resto della Danimarca.

Ladonia, Svezia

Ladonia. Credit: Instagram

L’artista Lars Vilks ha creato questa nazione indipendente auto-proclamata nel 1996, dopo oltre un decennio di battaglie legali con il governo svedese riguardo alle sue opere d’arte.

La costruzione di Vilks consiste in una scultura di legno alta più di 20 metri, intitolata “Nimis”. La scultura, che si trova nella riserva naturale di Kullaberg, nel sud della Svezia, un’area accessibile solo dall’acqua o grazie una lunga camminata.

Quando le autorità svedesi scoprirono la scultura, ordinarono che venisse demolita. Vilks rifiutò e alla fine, dopo anni di combattimenti, proclamò l’area come micronazione.

Il territorio venne denominato Ladonia e Vilks si autonominò cancelliere. Oggi Nimis è ancora presente e la nazione di Ladonia vanta più di 17mila cittadini registrati, anche se nessuno di loro risiede nella micronazione.

Principato di Hutt River, Australia

Principato di Hutt River. Credit: Instagram

Costituita da circa 75 chilometri quadrati di terreni agricoli, questa micronazione fu instaurata nel 1970.

Il suo fondatore, Leonard George Casley, voleva rendersi indipendente dal governo australiano a causa del rigido sistema di tassazione del paese sulla vendita legale del grano.

Oggi, il Principato di Hutt River non è ancora riconosciuto come stato sovrano dall’Australia. Dunque continua a pagare le tasse e a seguire le leggi del paese.

Ma ciò non toglie che questa astuta micronazione mantenga la sua indipendenza.

Il Principato di Hutt River, inoltre, vanta oltre 18mila cittadini d’oltremare, che hanno ricevuto la residenza online pagando una piccola tassa.

Principato di Seborga, Italia

Principato di Soborga. Credit: Instagram

Questa micronazione dell’Italia nordoccidentale, che precisamente si trova in Liguria, è il prodotto di un’omissione clericale accidentale durante il movimento dell’Unità italiana avvenuta negli anni Sessanta dell’Ottocento.

L’unificazione del paese prevedeva la scrittura di un trattato nel quale veniva deciso quali stati italiani sarebbero diventati il ​​Nuovo Regno d’Italia e quali sarebbero stati restituiti alla Francia.

Seborga venne accidentalmente esclusa dalla lista e, durante gli anni Sessanta, la micronazione aveva stabilito la sua indipendenza, creato la sua moneta e il suo esercito, e nominato ambasciatori in tutto il mondo.

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