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Dentro la camera da letto di Michael Jackson nel giorno della morte: la testimonianza di 3 agenti

Michael Jackson
Di Cristiana Mastronicola
Pubblicato il 24 Giu. 2019 alle 08:38 Aggiornato il 12 Set. 2019 alle 02:28

Michael Jackson camera morte

Il 25 giugno cade il decimo anniversario della morte di Michael Jackson. In occasione di questo evento, nel Regno Unito viene trasmesso un documentario che racconta le ultime ore della popstar. Si chiama Killing Michael Jackson ed è un docufilm interessante che raccoglie una serie di testimonianze inedite su quanto accadde nei momenti subito prima e subito dopo la morte del re del pop.

In modo particolare, di interesse rilevante sono le voci dei tre agenti che si precipitarono a casa di Michael Jackson subito dopo aver ricevuto la richiesta d’aiuto. Orlando Martinez, Dan Myers e Scott Smith per primi misero piede nel ranch della popstar e raccontano oggi di una scena sconcertante.

Michael Jackson camera morte | La stanza dei medicinali

Una volta entrati nella camera da letto di Michael Jackson, gli agenti si ritrovarono davanti una stanza piena di medicine, a confermare la dipendenza da farmaci del re del pop. Ma non soltanto: tra le bombole d’ossigeno e farmaci vari, gli agenti hanno trovato anche una bambola molto realistica e, ancora più inquietante, una serie di foto di bambini.

“C’era un computer sul suo letto, una bambola molto realistica e anche una specie di pubblicità con foto di bambini”, ha rivelato Martinez in Killing Michael Jackson. “C’erano anche dei post-it, o pezzi di carta attaccati in tutta la stanza e specchi e porte con piccoli slogan o frasi. Non so se fossero testi o pensieri, alcuni di loro sembravano poesie, la camera da letto era… era un casino”. Il racconto continua e il detective spiega come “la stanza in cui veniva trattato, non sembrava una stanza adatta a nessun tipo di trattamento medico”.

Michael Jackson camera morte | La borsa del medico

Un’altra scoperta della polizia fu la borsa da medico del dottore che aveva in cura la popstar, Murray. La borsa non fu trovata immediatamente, perché era stata ben nascosta. Perché Murray l’aveva fatto? “Abbiamo trovato un mucchio di altre medicine che erano state usate, come il propofol. Abbiamo trovato tutti i rifiuti, tutta la spazzatura. Tutto tranne gli aghi, le bottiglie vuote e le cose che, quando siamo entrati nella stanza, avrebbero dovuto essere lì”, ha spiegato ancora Martinez. “Così abbiamo capito che durante gli ultimi momenti di vita di Jackson, il dottor Murray aveva smesso di dargli il CPR o aveva aspettato prima di dargli CPR e poi ripulito tutto”.

Il dottor Murray è stato condannato a due anni di reclusione con l’accusa di omicidio colposo. Il medico avrebbe somministrato al re del pop il farmaco sbagliato, una volta rinvenuto il corpo di Michael Jackson. Il giudice ha definito le sue pratiche come “pazzia medica” ed “esperimenti che in medicina non possono essere tollerati”.

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