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La lettera di un ragazzo danese che ha cambiato la sua vita e quella di 10mila persone

Patrick Cakirli. Foto da Facebook

Patrick soffriva di solitudine e stava contemplando il suicidio, poi la svolta con una marcia che è diventata un simbolo nel suo paese

Di Emma Zannini
Pubblicato il 15 Nov. 2017 alle 12:45 Aggiornato il 12 Set. 2019 alle 19:37

Il 7 dicembre del 2016 un ragazzo danese, Patrick Cakirli, aveva scritto un messaggio sul web in cui si diceva totalmente solo e bisognoso di conoscere nuove persone in un momento molto infelice della sua vita, indicando poi luogo e orario dove chiunque avesse voluto rispondere alla sua richiesta lo avrebbe potuto incontrare.

Ora è quasi passato un anno e da allora ha creato un network di oltre 10mila persone per combattere il senso di solitudine, iniziando una marcia da Copenhagen ad Aarhus, in Danimarca, che ha come unica regola quella di non poter camminare senza qualcuno al proprio fianco.

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Il messaggio era stato scritto su Jodel, un’applicazione per smartphone che permette di scrivere comunicazioni anonime che possono essere viste da tutte le persone in possesso dell’app nel raggio di dieci chilometri. Il contenuto recitava: “Ho davvero bisogno di avere degli amici. Sono solo e sto attraversando il periodo più duro della mia vita. Sarò seduto sulle scale di fronte al municipio dalle due di pomeriggio fino alle otto di sera. Ho dei pantaloni neri e una borsa della North Face”.

Credit: Patrick Cakirli

 

All’incontro si sono presentate tredici persone. Durante la serata passata in loro compagnia, molti hanno confessato di essersi  sentiti anche loro soli e di averne sofferto molto, ma nessuno aveva fatto nulla per paura dei pregiudizi e di essere stigmatizzati dagli altri.

Credit: Patrick Cakirli

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La storia era diventata immediatamente virale in Danimarca, tant’è che il giorno dopo il ragazzo era stato contattato da moltissimi media danesi, fra cui Radio24Syv, la maggiore stazione del paese, che gli chiedevano di condividere la propria storia. Dopo aver inizialmente rifiutato, si è deciso a raccontare le proprie esperienze pensando di poter essere utile ad altre persone che sperimentavano questo senso di solitudine.

Ha deciso quindi di abbandonare il suo lavoro e di creare un network, Smilet Danmark, dove tutte le persone che si sentono sole possono parlare con gli altri, trovare amici, raccontare la propria storia. Lo scopo era quello di creare un luogo, virtuale, dove il tabù sulla solitudine fosse sospeso, e dove chiunque potesse essere accolto.

Mesi dopo, Patrick ha deciso di iniziare un viaggio della durata di dieci giorni, svolto interamente a piedi, per portare all’attenzione nazionale questo problema. La regola fondamentale era quella di camminare solamente se in compagnia di altre persone, che venute a sapere tramite i social network o i media della sua iniziativa di volta in volta decidevano di accompagnarlo per un tratto oppure di ospitarlo.

Credit: Patrick Cakirli

Dopo un’infanzia ed un passato fatto di orfanotrofi, assalti di ansia e una totale insicurezza, Patrick si era ritrovato in giovinezza totalmente smarrito e con un sentimento fortissimo di mancanza di identità. Nel settembre del 2016 la fidanzata lo aveva tradito e poi lasciato dopo sei anni di relazione in cui aveva perso anche i pochi amici che aveva, e lui era arrivato a contemplare il suicidio. Dimesso da un ospedale psichiatrico in cui aveva seguito una settimana di cure e trattamenti, quel messaggio era l’ultima speranza cui era approdato.

Ora la sua vita è radicalmente cambiata e il suo desiderio è quello che la sua storia si diffonda, per aiutare le persone a combattere la solitudine e soprattutto per abbattere quello che è un vero e proprio tabù. Eccolo con alcune delle persone che ha incontrato grazie al suo progetto.

Credit: Patrick Cakirli
Credit: Patrick Cakirli
Credit: Patrick Cakirli
Credit: Patrick Cakirli

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