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Elenoire Casalegno: “Con Vittorio Sgarbi fuoco e alcol, tra noi durò solo tre mesi. Ho detto dei no che mi hanno reso la vita difficile”

La conduttrice si racconta in un'intervista al Corriere della Sera

Di Niccolò Di Francesco
Pubblicato il 21 Ago. 2025 alle 10:44

Dalla relazione con Vittorio Sgarbi a quella, attuale, con il portavoce di Matteo Salvini: Elenoire Casalegno si racconta in un’intervista al Corriere della Sera in cui ripercorre la sua vita sentimentale ma anche la sua carriera nel mondo dello spettacolo. La presentatrice smentisce di essere stata lasciata dal critico d’arte per un tatuaggio: “Scappai io! Eravamo fuoco e alcol, ha presente? Durò neanche tre mesi. Poi, avevo vent’anni, ero in una fase da zero filtri. Oggi, ho imparato in alcuni casi magari a stare zitta, ma allora non avevo freni. Gli dicevo esattamente quello che pensavo: che non doveva rompermi le scatole”. Ora è in una fase della vita che definisce “serena. Perché ho imparato che la felicità è qualcosa che arriva all’improvviso, dura quanto deve durare e poi se ne va. Invece, la serenità è una conquista. Devi solo lavorarci costantemente, avendo cura di te e accettandoti nei tuoi lati di luce e soprattutto di ombra”.

Elenoire Casalegno rivela di essere finita a fare la modella “per caso. Volevo fare il magistrato perché mi fa imbestialire vedere vessato chi non ha strumenti per difendersi. Ma un’amica insisteva per farmi provare a sfilare e, alla fine, mi convinse a fare un provino all’Elite. Mi presentai con mio padre, mi dissero: sei perfetta per l’Elite Model Look. E mi diedero un altro appuntamento. Io non sapevo che fosse. Vado, con mamma e papà, scopro che è un concorso e mi chiudo in bagno a piangere”. Poi è arrivata la tv e diversi programmi condotti al fianco di Raimondo Vianello che definisce “un uomo perbene. Ironico, profondo. Aver lavorato con lui che non è più su questa parte della Terra è stato un onore. Mi ha insegnato molto, solo stando lì. Aveva un umorismo nero irresistibile. Quando ero incinta e nessuno ancora lo sapeva, in studio, andavo avanti e indietro dal bagno, per le nausee. Raimondo a un certo punto mi chiede: ‘Tutto bene?’. Gli rispondo: “Guardi, non lo sa nessuno, ma sono incinta”. Lui resta muto un attimo e mi fa: ‘E sa chi è il padre?'”.

A ventitré anni è diventata mamma di Swami, nata dall’amore con Dj Ringo: “Ero una ragazzina, io e mia figlia siamo cresciute insieme. Ho cercato di essere una buona madre, presente, anche troppo. Ero iper-apprensiva: non volevo che soffrisse, volevo proteggerla da tutto, una volta le ho tenuto nascosta la morte di una persona cara. Ma ho capito dopo che non si può: la sofferenza fa parte della vita e bisogna affrontarla. L’ho soffocata, le ho chiesto scusa. Oggi, è una giovane profonda, empatica, testarda come me. Diversa dai suoi coetanei: da piccola, guardava il Neorealismo; oggi, sta poco sui social, vuole diventare scrittrice”. Sulla televisione di oggi afferma: “Oggi, c’è sempre meno merito, meno studio, meno qualità. Però se sono ancora qui, è anche perché ho saputo dire dei no. Ho fatto scelte, a volte faticose. Se mi chiede un bilancio, dico con sincerità: credo di non aver ricevuto tutto quello che avrei meritato. Forse, perché non ho mai permesso a nessuno di plasmarmi”.

E alla domanda se abbia ricevuto proposte indecenti, la conduttrice risponde: “Quella esplicita mai. Con un carattere come il mio, capiscono subito che magari ti arriva lo schiaffo. Però ho incontrato uomini che ci hanno provato in modo elegante. E quando ho rifiutato, sono diventata ‘quella col caratteraccio’, ‘quella ingestibile’ e mi hanno reso la vita difficile”. Oggi è felicemente fidanzata con Matteo Pandini, portavoce di Matteo Salvini, che ha conosciuto “grazie a una passione comune: l’Inter. A una serata che presentavo, tre estati fa. Quando ho scoperto che mestiere faceva, mi aspettavo uno più polveroso, pesante. Mi ha stupita perché è semplice, trasparente, diretto. Uno che non si protegge, si apre. Tant’è che, da diffidente, pensavo: questo nasconde qualcosa. Dopo parecchi mesi che ci frequentavamo come amici, ho preso atto che era autentico, proprio come sembrava”.

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