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Cosa sono le Beauty Banks e perché sono nate nel Regno Unito

"Lavarsi i denti non è un lusso". Credit: Afp

Recentemente, a causa della crisi economica, molte famiglie nel Regno Unito non si sono più potute permettete i prodotti essenziali per l'igiene personale

Di Camilla Palladino
Pubblicato il 2 Mar. 2018 alle 18:21 Aggiornato il 12 Set. 2019 alle 19:21

“Di fronte alla realtà di potersi permettere o il cibo o le salviettine, la scelta è ovvia. […] Ma non penso che avere i denti puliti sia un lusso. Avere i capelli puliti non è un vizio: nel 2018, in Gran Bretagna, è un diritto”.

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Questo è ciò che pensa la giornalista britannica del Guardian Sali Hughes, che ha unito le forze con la beauty director del Guardian Jo Jones e l’associazione Trussell Trust per lanciare le Beauty Banks, come racconta Bbc.

Le Beauty Banks saranno dei punti di raccolta costituite in collaborazione con marchi, rivenditori e anche con il resto della popolazione: spazzolini da denti, rasoi e tamponi saranno messi a disposizione in cinque località del Regno Unito, per aiutare chi non è in grado di permettersi i prodotti igienici basici.

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Migliaia di persone in tutto il Regno Unito fanno già affidamento su una rete di 428 Food Banks in tutto il paese, utili per la sopravvivenza quotidiana di coloro che non possono permettersi i beni alimentari primari, ma secondo una ricerca condotta dal Trussell Trust più della metà delle persone che usano i suoi servizi non possono permettersi i prodotti da bagno.

Com’è facile capire, quando il cibo scarseggia, l’igiene non è sempre la massima priorità, soprattutto dal momento che prodotti come shampoo, sapone e assorbenti igienici hanno spesso costi molto elevati.

“Se non hai abbastanza soldi per coprire il costo del cibo, è probabile che non sarai in grado di permetterti neanche gli altri elementi essenziali”, ha detto Samantha Stapley, responsabile delle operazioni della Trussell Trust nel Regno Unito.

“Nessuno dovrebbe lottare per lavarsi i capelli, i denti o per comprarsi dei tamponi perché è stato colpito da qualcosa di inaspettato come un licenziamento, una malattia o un’indennità per ritardato pagamento. È una questione di dignità”, ha spiegato Stapley.

“Le persone hanno davvero bisogno di queste cose, ed essere puliti o sporchi determina la differenza tra avere una buona o una cattiva giornata, sentirsi impiegabili e stare bene con se stessi”, ha aggiunto Hughes.

Secondo i dati recentemente diffusi dal governo del Regno Unito, nell’autunno del 2017 c’erano all’incirca 4.751 persone contate o valutate come senzatetto: un aumento del 15 per cento rispetto all’anno precedente e di più del doppio della cifra registrata cinque anni fa.

A luglio, l’organizzazione benefica In Kind Direct ha anche allertato il paese per un aumento della “povertà igienica”: le famiglie di tutto il Regno Unito segnalavano una crisi per l’impossibilità di permettersi i prodotti da bagno essenziali.

Crisi che, accoppiata con le crescenti segnalazioni della “period poverty”, in cui le ragazze di tutto il paese saltano regolarmente la scuola perché non possono permettersi gli assorbenti igienici – Hughes e Jones hanno iniziato a pensare in che modo potevano aiutare.

“Il pensiero di non essere in grado di comprare qualcosa di cui hai assolutamente bisogno per proteggerti durante le mestruazioni, è una realtà così cruda che molti di noi non considerano”, ha sottolineato Hughes.

In quanto esperte del settore, Hughes e Jones sanno quanto prodotto venga sprecato nel settore della bellezza, e per questo motivo stanno cercando di canalizzare gli eccessi verso chi ne ha più bisogno.

“Non vogliamo che le persone donino denaro. Ma ci piacerebbe che i cittadini ci inviassero i loro articoli da bagno in eccesso, invece di gettarli”, ha detto Hughes.

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