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Ecco perché secondo la scienza il nostro corpo è programmato per ingrassare

Credit: Pixabay

Non è un'illusione l'impressione che mesi di allenamento facciano perdere qualche etto, mentre basta un weekend di abbuffate per mettere su un paio di chili

Di Camilla Palladino
Pubblicato il 16 Feb. 2018 alle 16:25 Aggiornato il 12 Set. 2019 alle 19:22

Ognuno di noi, almeno una volta nella vita, ha sentito l’acquolina in bocca e ha provato golosità nei confronti di qualche alimento.

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La golosità fa parte degli esseri umani e tutti, di tanto in tanto, peccano nell’eccessivo consumo di cibo.

Sfortunatamente per noi, in più, è molto raro desiderare ardentemente di mangiare un piatto di cavoletti di Bruxelles, mentre ciò che ci attira è sempre qualche alimento ricco di calorie o di zuccheri.

Parla da sé, infatti, la fanciullesca attrazione nei confronti di dolci e caramelle, e la profonda avversione nei confronti delle verdure.

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Certo, ci sono persone che possono essere più golose di altre, e per queste mantenere il controllo sui propri istinti a volte può risultare abbastanza complicato.

La golosità è un vizio che gli essere umani condividono con quasi tutti gli animali: basti pensare alla precisione con la quale i padroni di cani e gatti razionano i croccantini per evitare che il loro animale domestico mangi troppo e diventi obeso.

Insomma, tutti gli animali, anche – e soprattutto – gli umani, se lasciati a se stessi, finiscono col mangiare troppo, fino all’obesità estrema.

Un’apparente contraddizione di tale constatazione è il fatto che in realtà gli animali, presi nel loro habitat naturale, non sono mai grassi o obesi, ma rischiano di diventarlo in cattività: ciò può valere per gli animali domestici come per quelli da laboratorio o che si trovano nei circhi.

Gli esseri umani condividono la golosità con gli animali

Ma perché gli animali in natura rimangono magri, mentre in cattività tendono a ingrassare? A spiegarlo è Nathan Lents, professore di biologia molecolare al John Jay College, all’università di New York.

La risposta è leggermente disturbante: gli animali, in natura, convivono con una sensazione di fame forte e costante. La necessità di cacciare e conquistare una preda e il fatto di essere sempre in competizione l’uno con l’altro possono rendere molto complicata la loro vita.

In altre parole, la maggior parte degli animali selvaggi vive la vita in bilico tra la sopravvivenza e la morte.

Il fatto che tutte le specie tendano a riprodursi più di quanto la progenie possa sopravvivere è stata una delle prime intuizioni di Charles Darwin, che lo ha portato verso il concepimento della teoria della selezione naturale.

Dunque gli animali tendono a mangiare ogni volta che possono e che trovano del cibo, poiché non sanno quando gli capiterà di nuovo, e nel frattempo vivono con una perenne sensazione di fame.

Una volta messi in cattività, gli animali conservano questo istinto, ma non possono avere il cibo sempre a disposizione, altrimenti mangerebbero in continuazione senza porsi dei limiti.

Perché il fisico umano è programmato per prendere peso?

Gli esseri umani non sono diversi: come gli animali, tendono a mangiare ogni volta che ne hanno la possibilità.

L’istinto di sopravvivenza è uno dei sentimenti più forti nella natura umana, per questo anche gli esseri umani vogliono mangiare tutto il cibo disponibile, e possibilmente ipercalorico.

Il nostro corpo è programmato per assimilare tutte le energie possibili in vista di carestie, ma al giorno d’oggi, nella maggior parte del mondo, il cibo è costantemente disponibile.

Le decisioni alimentari sensate e la moderazione disciplinata non fanno parte del nostro innato kit genetico.

La disponibilità di cibi e la nostra dieta ricca di calorie risultano essere i principali colpevoli della nostra tendenza a ingrassare.

Oltre alla tendenza a mangiare in modo esagerato e scegliere cibi ricchi di energia, i nostri corpi sono anche costruiti per regolare il nostro metabolismo in modo da aumentare facilmente di peso e da perderlo con molta più fatica, poiché il fisico tenta di assimilare e conservare tutte le calorie possibili per il futuro.

Non è un’illusione l’impressione che mesi di allenamento fcciano perdere qualche etto, mentre basta un weekend di abbuffate per mettere su un paio di chili.

Questo accade perché il nostro fisico durante l’attività fisica avverte il dispendio di energia e, non appena possibile, cerca di catturare e recuperare tutte le calorie che ingerisce.

Infatti, la maggior parte dei dietologi concorda sul fatto che l’esercizio da solo non è efficace per la perdita di peso e può a volte arrecare più danni che benefici poiché stimola i nostri appetiti in proporzione alle calorie bruciate.

Per questo motivo oggigiorno le malattie cardiache e l’obesità sono così comuni: i nostri metabolismi sono poco adatti alla situazione alimentare in cui attualmente viviamo.

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