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I consigli di un hacker per mantenere al sicuro la propria privacy online

Helmut Fohringer/Apa-PictureDesk via Afp

Nell'era digitale proteggere i propri dati sensibili è sempre più complicato. Un "hacker etico" ha rivelato degli utili suggerimenti per arginare le violazioni di pirati e governi impiccioni

Di Gianluigi Spinaci
Pubblicato il 13 Mar. 2018 alle 10:22 Aggiornato il 12 Set. 2019 alle 19:20

L’attenzione nei confronti della tutela della privacy dall’intrusione del governo ha origini antiche.

Già nel 1604 il procuratore generale d’Inghilterra, Sir Edward Coke, aveva decretato che “la casa di un uomo è il suo castello”.

Attraverso tale brocardo si stabiliva l’inviolabilità della proprietà privata anche nei confronti degli agenti reali.

La dignità umana e la propria intimità, infatti, vengono meno se non si è in grado di mantenere riservati ​​i propri pensieri e le proprie azioni.

Tutto ciò, nell’era digitale, risulta ancora più complesso che in passato.

Gli hacker e i governi malintenzionati possono monitorare agilmente le comunicazioni più private, le abitudini di navigazione e altri dati di chiunque possieda uno smartphone, un tablet, un laptop o un personal computer.

Le critiche del presidente degli Stati Uniti Donald Trump alla tecnologia di crittografia e la tendenza all’espansione della sorveglianza governativa stanno profondamente preoccupando i difensori dei diritti civili.

Un auto definitosi “haker etico” ha rivelato a The Conversation dei rimedi per proteggere i propri dati sensibili, anche a chi non ha familiarità con gli strumenti informatici.

Per tutelare la propria privacy nel mondo digitale, a suo parere, è utile ragionare proprio come chi quella riservatezza la vuole violare: un hacker.

Si inizia con quelle che sono le tipologie più diffuse, cioè le comunicazioni effettuate tramite telefonate, messaggi di testo ed e-mail.

Attraverso quella che viene chiamata “crittografia end-to-end”, il messaggio che scriviamo viene trasmesso come testo codificato.

In sostanza, mentre il messaggio passa attraverso i sistemi intermedi, come una rete di posta elettronica o i computer di un’azienda cellulare, l’unica cosa che potrà essere vista è la crittografia del testo.

Quando arriva al destinatario, solo il telefono o il computer di quella persona decodificano il messaggio per la lettura.

In questo campo le migliori applicazioni sul mercato sono WhatsApp e Signal.

Entrambi utilizzano la crittografia end-to-end e sono disponibili app gratuite per iOS e Android.

Per quanto riguarda la posta privata, Tutanota e ProtonMail sono le più sicure.

Entrambi questi servizi di posta elettronica utilizzano la crittografia end-to-end e memorizzano solo messaggi crittografati sui loro server.

Tenere presente che se si inviano e-mail a persone che non utilizzano un servizio sicuro, le e-mail potrebbero non essere crittografate.

Anche questi servizi sono gratuiti e possono essere utilizzati su PC e dispositivi mobili.

Altro discorso concerne la navigazione su internet in incognito o l’utilizzo in forma anonima di app e programmi connessi a Internet.

Il modo più semplice per proteggere la propria privacy senza cambiare totalmente la propria esperienza di navigazione è installare un piccolo software gratuito chiamato “estensione del browser”.

Questi aggiungono funzionalità al proprio programma di navigazione web come Chrome, Firefox o Safari.

Il nostro “haker etico” consiglia uBlock Origin e Privacy Badger: gratuiti, funzionano con i browser web più comuni e bloccano i siti di tracciamento delle visite.

Per essere poi sicuri che nessuno possa guardare direttamente il traffico internet del proprio telefono o computer, occorre installare una rete privata virtuale (VPN).

Una VPN è una insieme di computer in rete attraverso la quale si invia il traffico internet.

Invece della normale attività online del computer che contatta direttamente un sito web con comunicazione aperta, attraverso la rete VPN viene creata una connessione crittografata con un altro computer che si trova in un altro luogo, spesso anche in un altro stato.

In pratica, quel computer invia la richiesta al posto del computer che vuole visualizzare quel sito.

Quando riceve una risposta, la pagina web che si è chiesto di caricare crittografa le informazioni e le invia al primo computer, dove viene visualizzata.

Tutto questo accade in millisecondi, quindi nella maggior parte dei casi la velocità di navigazione non è molto più lenta di quella normale, ma è molto più sicura.

L’hacker raccomanda come programma Freedome di F-Secure perché è economico, incredibilmente facile da usare e funziona su computer e dispositivi mobili.

Se non si vuole che qualcuno sappia quali informazioni si stanno cercando online, è opportuno usare DuckDuckGo o F-Secure Safe Search.

DuckDuckGo è un motore di ricerca che non profila i suoi utenti e non registra le loro query di ricerca.

F-Secure Safe Search, invece, non è adatto alla privacy, ma fornisce una valutazione di sicurezza per ogni risultato di ricerca, rendendolo un motore di ricerca adatto per i bambini.

Per aumentare la sicurezza della propria posta elettronica, dei social media e di altri account online, è necessario abilitare la cosiddetta “autenticazione a due fattori” o “2FA”.

Oltre ai soliti nome utente e password, occorre inserire un’altra informazione, che viene richiesta attraverso un messaggio inviato al proprio telefono, prima di consentire l’accesso con successo.

Anche i servizi più comuni, come Google e Facebook, oggi supportano 2FA. Meglio usarla.

Ultimo consiglio generale è quello di fornire le proprie informazioni personali solo se necessario.

Quando ci si registra su un account online, non bisogna utilizzare il proprio indirizzo email principale o il proprio numero di telefono reale.

Meglio creare un indirizzo email “throw-away” e procurarsi un numero di Google Voice.

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