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7 complotti che si sono rivelati veri

Durante il proibizionismo il governo statunitense avvelenò l'alcol uccidendo migliaia di persone.

Le teorie del complotto nascono dalle insicurezze delle persone che, per avere un maggiore controllo sulle proprie vite, credono a storie assurde. Alcune rare volte, però, i complotti posso rivelarsi veri

Di Camilla Palladino
Pubblicato il 27 Apr. 2018 alle 19:15 Aggiornato il 12 Set. 2019 alle 19:00

Le teorie del complotto sono generalmente relegate ai margini della società, considerate convinzioni sulla realtà non supportate da alcuna prova.

La maggior parte delle teorie del complotto si rivelano palesemente false. Esse nascono dalle insicurezze delle persone, che sentono di non avere il controllo sulle loro vite, come ha spiegato il sociologo statunitense Adam Galinsky.

Galinsky ha passato la sua vita a studiare le teorie del complotto, trovando una connessione tra la mancanza di controllo e la propensione a credere in storie stravaganti.

Ma, raramente, alcune teorie del complotto possono rivelarsi vere. Ecco sette esempi di complotti veri, che riguardano il tema preferito dei cospiratori: il governo.

Durante il proibizionismo il governo statunitense avvelenò l’alcol uccidendo migliaia di persone

Nel 1919 il governo statunitense decise di vietare il consumo di alcol, promulgando il Diciottesimo emendamento.

Ma quando gli Stati Uniti si accorsero che gli sforzi per proibire la vendita e il consumo di alcol stavano fallendo, il governo prese la malsana decisione di avvelenare il rifornimento di alcolici, per convincere la gente a smettere di bere.

Ci sono diverse versioni di questa storia, ma la cosa certa è che, ancor prima del proibizionismo, il governo statunitense incoraggiava i produttori ad aggiungere sostanze chimiche pericolose all’alcol industriale per renderlo imbevibile.

Questa pratica è stata combinata con l’esplosione del mercato nero dell’alcol, ovviamente privo di regole. Migliaia di americani sono morti per mano dei contrabbandieri che cercavano nuovi modi per purificare e rivendere l’alcol industriale, e per mano del governo che ordinava l’aggiunta di sostanze chimiche sempre più pericolose, come il kerosene.

Il governo statunitense cerca di controllare la mente dei cittadini

Anche se questo potrebbe non essere vero su larga scala, ci sono alcune prove che il governo statunitense abbia tentato di controllare la mente dei suoi cittadini.

Il programma MK-ULTRA della CIA, attivo tra gli anni Cinquanta e gli anni Sessanta, prevedeva la sperimentazione su soggetti sotto effetto del farmaco allucinogeno LSD.

E mentre il programma ufficiale si serviva di volontari, esistevano delle diramazioni come la Operation Midnight Climax, durante la quale la CIA ordinò alle prostitute di drogare con l’LSD gli ignari clienti.

Il programma prevedeva poi di monitorare i cittadini inconsapevolmente drogati da agenti specializzati. Il programma durò otto anni.

La maggior parte delle registrazioni del programma sono state distrutte, dunque è difficile conoscere l’intera portata del tentativo del governo di controllare la mente dei suoi cittadini.

Il governo statunitense spia i cittadini

Nel 2017, Facebook ha ricevuto quasi 80mila richieste di informazioni dai governi di tutto il mondo.

Il 41 per cento delle richieste venivano dagli Stati Uniti. Di esse,  l’85 per cento sono state concesse.

Dopo aver ottenuto le informazioni necessarie da Facebook, il governo statunitense sta avanzando richieste simili anche a Google, Apple e altre aziende che non rivelano nemmeno di ricevere queste informazioni.

Il governo statunitense controlla i media

Il governo statunitense sta creando una banca dati, raccogliendo tutte le informazioni possibili su giornalisti e influencer dei social media, tra cui le loro inclinazioni politiche.

A rivelarlo è stato il Dipartimento di sicurezza nazionale degli Stati Uniti. In questo modo il governo statunitense avrebbe “accesso 24/7 a un database di influencer protetto da una password, inclusi giornalisti, redattori, corrispondenti, influencer dei social media, blogger ecc.”, ha affermato il Dipartimento di sicurezza nazionale degli Stati Uniti.

La banca dati avrebbe anche la “capacità di analizzare la copertura mediatica in termini di contenuto, volume, sentimenti, diffusione geografica, pubblicazioni migliori, canali […]”.

Il governo ha mentito per coinvolgere il paese nelle guerre

L’incidente del Golfo di Tonkin è un esempio di come i militari statunitensi hanno mentito su un presunto attacco alla nave statunitense “Maddox” il 2 agosto 1964, come pretesto per intensificare il coinvolgimento del paese nella guerra del Vietnam.

L’attacco, però, non è mai avvenuto.

Un altro esempio può essere il discorso agli Stati Uniti del Segretario di Stato Colin Powell, tenuto nel 2013.

Durante il suo discorso Powell mostrava i grafici delle armi di distruzione di Saddam Hussein: “armi di distruzione di massa”.

Eppure, nessuna arma del genere è mai stata trovata tra le sue scorte. Anche dopo la guerra in Iraq, che ha causato la morte di migliaia di statunitense e milioni di iracheni, tali armi non sono mai state viste.

Il governo sa dove si trovano gli alieni

Una cosa è certa: nel 2011, gli agenti federali statunitensi stavano seguendo un programma per rintracciare gli UFO.

Un’iniziativa quinquennale denominata Advanced Aerospace Threat Identification Program raccolse video e audio di possibili UFO e costruì apposite strutture per contenere i materiali alieni recuperati.

Attualmente, il Pentagono nega che tali ricerche stiano continuando, ma il funzionario statunitense Luis Elizondo, direttore del programma, afferma che esso è ancora in corso. 

Il governo controlla le condizioni meteorologiche 

Il governo statunitense può, in una certa misura, influenzare il tempo. In che senso?

Durante la guerra del Vietnam, ad esempio, la CIA avrebbe “inseminato” le nuvole nella stagione dei monsoni per far piovere ancora di più.

L’inseminazione delle nuvole è una tecnica che mira a modificare le precipitazioni attraverso la dispersione nelle nubi di sostanze chimiche che favoriscono l’aumento delle piogge.

L’obiettivo di questa tattica, in uso tra il 1967 e il 1972, era quello di bloccare le strade e provocare brutte frane che avrebbero impedito alle truppe del Vietnam di trasportare le loro armi e provviste, secondo un blog della CIA.

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