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Come erano i reggiseni negli anni Quaranta e Cinquanta

Di Lara Tomasetta
Pubblicato il 1 Lug. 2017 alle 14:32 Aggiornato il 12 Set. 2019 alle 19:47

In inglese si chiamava Bullet Bra e indicava quello che in Italia era conosciuto come il “reggiseno a proiettile”, un capo d’abbigliamento intimo che divenne celebre nel dopoguerra, tra gli anni Quaranta e Cinquanta.

La caratteristica di questo indumento era quella di essere a punta, prolungando la linea del seno ben oltre la normale fisionomia del corpo. L’idea era mettere in rilievo la parte più erogena del seno, ovvero il capezzolo.

A renderli famosi furono le attrici e le star del calibro di Marilyn Monroe, Lana Turner, ma anche l’italiana Virna Lisa.

Prime indossatrice di questo nuovo modello di reggiseno furono le pin-up del momento, capitanate da Betty Page; quindi vennero Sophia Loren, Jane Russell e Gina Lollobrigida.

I reggiseni venivano realizzati in rayon o nylon, costruiti con più coni connessi tra loro che sostenevano il seno prima dell’invenzione del ferretto.

Negli anni Sessanta si diffuse un altro modello, più comodo e confortevole che supportava la moda di corpi filiformi. Questo stile voleva mascherare le forme e rese vetusto il Bullet Bra.

Negli anni Ottanta lo stilista Jean Paul Gaultier ripropose questo tipo di reggiseno. Madonna, star del momento, decise di indossare 2 modelli proposti dallo stilista francese durante il suo Blonde Ambition Tour: scelse due guêpière di raso, una rosa l’altra dorata, con coppe esageratamente coniche.

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