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Salvatore o Antonio Conte? In studio da Cattelan nessuno conosce il nome del premier

Nel monologo iniziale di Epcc il conduttore ha presentato la sua proposta provocatoria del voto ponderato, in base al livello di conoscenze dell'elettore

Di Massimo Ferraro
Pubblicato il 17 Ott. 2018 alle 12:22 Aggiornato il 12 Set. 2019 alle 14:09

Se la proposta provocatoria di Alessandro Cattelan di introdurre il voto ponderato fosse stata già in vigore, la maggior parte del pubblico in studio sarebbe potuto rimanere a casa alle prossime elezioni. Nessuno, o quasi, è stato in grado di ricordarsi il nome del presidente del Consiglio, e qualcuno non sapeva neanche dire in quale anno si fosse insediato.

Nella puntata di martedì 16 ottobre 2018 di E poi c’è Cattelan, durante il monologo iniziale il presentatore di Sky ha parlato del “voto ponderato”.

“È giusto che ognuno possa votare, ma siamo sicuri che quella questione del voto informato non meriti neanche un ragionamento?”. E quando ha chiesto al pubblico se sapessero di cosa stesse parlando, si è alzato un “no” in coro, piccola anticipazione del risultato del test successivo.

“In sostanza non viene toccato il diritto di voto, possiamo continuare a votare tutti, ma il peso di ciascun voto varia a seconda di quanto siamo informati: più ne sai più vieni premiato”.

“Ad esempio io sarei spacciato, sarei tagliato fuori. Entriamo o usciamo dall’Europa? Che ca**o ne so, non ho studiato economia io, non devo votare io su questa cosa – ha scherzato Cattelan – ci vorrebbero 10 voti miei per farne 1 di Enrico Mentana”.

Si è quindi avvicinato a Marco Villa, autore del programma, che teneva in mano un tritadocumenti portatile e ha stracciato la sua scheda elettorale. Finta, ovviamente, come quelle che aveva ciascuna persona tra il pubblico.

A quel punto Cattelan è andato tra i presenti in studio, per testare la loro preparazione e dare un peso al loro voto.

“In che anno l’attuale presidente del Consiglio Salvatore Conte ha ricevuto l’incarico?”. Il primo non sa rispondere e consegna subito la scheda, il secondo risponde “2018” e il terzo “2017”. Solo a quel punto è intervenuto Cattelan, triturando le tre schede.

“È vero, è un periodo di incertezze non sappiamo ancora se sarà in carica quando andremo in onda, ma il nostro presidente non si chiama Salvatore!”, che è invece il nome di un personaggio della serie tv Gomorra.

“Lo so, non lo sa nessuno, ma si chiama in un altro modo”. “Antonio Conte?”, suggerisce qualcuno imbeccato dal conduttore. E via anche la quarta scheda. Per trovare la risposta corretta, si è dovuto aspettare il quinto tentativo.

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