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    Il pittore polacco che dipingeva l’angoscia dei propri incubi

    Zdzisław Beksiński è un'artista che ha riversato la tragicità della sua vita all'interno della propria arte. Ecco alcune delle sue opere migliori

    Di TPI
    Pubblicato il 28 Apr. 2017 alle 13:02 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 19:06

    Zdzisław Beksiński è stato uno dei pittore e grafici polacchi più famosi per i suoi dipinti angoscianti.

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    Zdzisław nacque a Sanok, nel sud della Polonia, nel 1929. Dopo alcuni anni dedicati alla fotografia con scatti in netto contrasto con il governo comunista, decise di iniziare a dipingere, realizzando la sua prima grande mostra nel 1972, nella galleria d’arte contemporanea di Varsavia. 

    Ben presto le sue opere lo portarono a essere acclamato come il “miglior artista dei primi trent’anni della Repubblica Polacca”.

    La sua vita fu ricca di eventi drammatici, tra cui l’incidente che secondo una leggenda lo portò a tre settimane di coma, la perdita della moglie e il suicidio del figlio durante la vigilia di Natale. Questi episodi condussero l’artista a riversare tutta la tragicità delle sue esperienze nell’arte, creando dipinti spettrali e angoscianti.

    “Vorrei dipingere come se stessi fotografando i miei sogni”, dichiarava spesso l’artista, che nelle sue opere rappresenta gli oggetti della quotidianità deformati e disposti in un’unica immagine, proprio come accade nel mondo onirico.

    I disegni sono raccapriccianti e danno un senso di inquietudine a tutti coloro che li osservano. Creature strane poste su uno sfondo tenebroso e ansiogeno sono le protagoniste assolute delle rappresentazioni.

    “Ciò che conta è quello che appare nella tua anima, non quello che i tuoi occhi vedono e che puoi definire”, affermava Beksiński, riferendosi alle sue opere.

    Zdzisław morì nel 2005, ucciso da diciassette coltellate. Il figlio del suo maggiordomo voleva vendicarsi per non aver ricevuto dall’artista un prestito.

    Ecco alcuni dei suoi dipinti: 

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