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    Zaporizhzhia, 40 razzi vicino alla centrale nucleare più grande d’Europa. Aiea: “Rischio di disastro”

    Credit: Dmytro Smolyenko/Ukrinform via ZUMA Wire
    Di Marco Nepi
    Pubblicato il 7 Ago. 2022 alle 13:44 Aggiornato il 7 Ago. 2022 alle 13:46

    Zaporizhzhia, 40 razzi vicino alla centrale nucleare più grande d’Europa. Aiea: “Rischio di disastro”

    Ancora paura per la situazione della centrale nucleare di Zaporizhzhia, colpita nelle scorse ore da bombardamenti. Nella centrale, catturata dalle forze russe a inizio marzo ma ancora gestita da tecnici ucraini, c’è il rischio “molto reale di un disastro nucleare”. Lo ha dichiarato Rafael Mariano Grossi, a capo dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea), dicendosi “estremamente preoccupato” per quanto sta accadendo nel più grande complesso nucleare d’Europa.

    Kiev e Mosca si sono incolpate a vicenda per gli attacchi alla centrale che, secondo la società energetica ucraina Energoatom, ha subito gravi danni. L’azienda ha specificato che gli attacchi hanno danneggiato un cavo ad alta tensione, costringendo gli operatori a disattivare un reattore.

    Grossi ha chiesto di inviare un team sul posto come già avvenuto a Chernobl e in Ucraina meridionale negli scorsi mesi. “Possiamo mettere insieme una missione di sicurezza, protezione e salvaguardia e fornire l’assistenza indispensabile e la valutazione imparziale di cui c’è bisogno”, ha detto il direttore generale dell’organizzazione internazionale per il nucleare.

    La scorsa sono stati circa 40 i razzi che sono caduti sul villaggio di Marhanets, a soli 10 chilometri dalla centrale, secondo quanto dichiarato dalle autorità ucraine.

    Il presidente Volodymyr Zelensky ha accusato la Russia di utilizzare la centrale per diffondere paura, affermando che “i terroristi russi sono diventati i primi al mondo a usare la centrale per il terrore”.

    Anche gli Stati Uniti hanno accusato Mosca di usare la centrale come uno “scudo nucleare”, mentre il ministero della Difesa russo ha detto che è stato possibile evitare danni alla centrale solo grazie alle azioni “abili, competenti ed efficaci” delle proprie unità.

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