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    Lo strano caso del post di WeChat cancellato che ha alimentato lo scandalo dei vaccini in Cina

    In Cina si infiamma la polemica sullo scandalo dei vaccini dopo un post sul social network WeChat cancellato.

    Un lungo post raccontava la storia intricata e complessa dello scandalo dei vaccini iniziato lo scorso novembre e scoppiato nel fine settimana

    Di Cristiana Mastronicola
    Pubblicato il 26 Lug. 2018 alle 20:45 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 21:51

    Uno scandalo legato ai vaccini in Cina è cresciuto molto lentamente per poi esplodere all’improvviso durante lo scorso fine settimana.

    La storia inizia a novembre, quando un grande produttore di vaccini, Changsheng Biotechnology Co., è costretto a richiamare dal commercio oltre 252mila dosi di vaccini per DPT (difterite, pertosse e tetano).

    All’inizio di luglio, nel corso di un’indagine governativa si è scoperto che Changsheng falsificava i dati sul vaccino antirabbico, e un ente locale di prodotti alimentari e farmaceutici ha multato la società per 3,44 milioni di yuan (circa 500.000 dollari) per i vaccini DPT difettosi.

    Durante il fine settimana, un post anonimo che raccontava lo scandalo e aggiungeva dettagli alla vicenda è diventato virale sul WeChat, il noto social network cinese.

    Nel post si denunciava una complessa rete di corruzione che vedrebbe coinvolti anche altri produttori di vaccini contro l’epatite B e la varicella. Il post è stato cancellato il giorno successivo.

    Troppo tardi, però, perché ormai era scoppiato uno scandalo nazionale in piena regola. Durante la settimana il governo cinese ha tentato di rilasciare dichiarazioni che garantissero un’indagine tempestiva.

    Il presidente Xi Jinping ha parlato di una situazione come “vile e scioccante”. La polizia ha annunciato, nel frattempo, l’imminente arresto di quattro dirigenti della compagnia, compresa la sua presidente.

    Come si legge sull’Atlantic, i vaccini di Changsheng non sono ricondotti a morti o malattie, ma questa storia sta avendo una grande eco perché sono stati tanti gli scandali che hanno scosso la Cina negli ultimi anni.

    Nel 2016, ad esempio, un farmacista ha venduto due milioni di dosi di vaccini conservati in modo inadeguato in un “magazzino surriscaldato”.

    Ma prima sono venuti gli scandali sul latte contaminato e sul latte artificiale, sulla carne di maiale, sull’olio e sull’acqua. Uno dopo l’altro, tutti questi episodi non hanno fatto altro che minare la fiducia del governo nel garantire la sicurezza ai cittadini.

    “I nostri leader non stanno facendo del loro meglio per i cittadini”, ha commentato un utente su Weibo (una sorta di Twitter cinese). “Tutto ciò che mangiamo, indossiamo ci mette in pericolo”.

    “I miei figli già bevono latte artificiale importato, ora hanno bisogno anche di vaccini importati”, ha detto un altro utente di Weibo.

    Dal 2008, quando il latte in polvere contaminato dalla melamina chimica ha ucciso sei bambini e ne ha fatti ammalare altri 300mila, i genitori cinesi hanno iniziato ad essere diffidenti nei confronti del vaccino cinese.

    Chi può va a comprare il latte in polvere a Hong Kong. E dal momento in cui si sono interrotte le notizie rispetto ai vaccini difettosi, le cliniche di Hong Kong sono state prese d’assalto dalle chiamate dei genitori in preda al panico.

    Una clinica di Hong Kong ha riferito al South China Morning Post che il telefono squillava senza tregua.

    Martedì, secondo il Guardian, su Weibo ci sono state più di 600 milioni di visualizzazioni dei post relativi agli hashtag sullo scandalo dei vaccini.

    Un post su Weibo del popolare quotidiano People’s Daily ha invitato a rimanere calmi. “Non diffondete il panico e la rabbia. I dipartimenti competenti devono rispondere tempestivamente con gli aggiornamenti”, si legge.

    Il post WeChat ora cancellato non si è limitato a denunciare lo scandalo. Con un tono cospiratorio, nel post si leggeva una storia complessa e intricata di azionisti, profitti strabilianti, amanti e altro ancora.

    In modo diretto si leggeva: “Gli esperti del Centro di Scienze Sanitarie dell’Università di Pechino hanno riassunto l’atto di iniettare i vaccini inefficaci nelle persone in una parola sola: omicidio”. Ma non solo, il post ha infatti reso la storia ancora più rilevante per i lettori, scrivendo: “I vaccini che loro producono scorrono ogni giorno nel tuo corpo e in quello di tuo figlio”.

    WeChat permea la vita cinese ed è, ad oggi, una delle fonti di notizie più importanti e decentralizzata in Cina. Questa app non è solo una app di messaggistica, ma racchiude in sé tutte le funzionalità di Facebook, iMessage, Instagram e Skype in un’unica soluzione.

    Columbia Journalism Review ha recentemente evidenziato come la piattaforma abbia consentito l’ascesa di scrittori indipendenti senza che questi avessero legami con i tradizionali sbocchi commerciali.

    Allo stesso tempo, però, ha anche incentivato anche un tipo di notizie che proliferano sui social media. Storie forti che emozionano e scandalizzano. Come, ad esempio, le storie di cibi che provocano il cancro. Le notizie false su WeChat sono un problema così grande che sono nati appositamente numerosi siti di fact-checking.

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