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    Ursula von der Leyen zittisce l’eurodeputato di destra che la contesta sui migranti: “Predicate odio”

    Di Lara Tomasetta
    Pubblicato il 18 Set. 2020 alle 14:19 Aggiornato il 18 Set. 2020 alle 14:21

    “Secondo l’estrema destra, ci sono diversi tipi di esseri umani. Ci siamo noi e ci sono loro, gli altri. E gli altri devono essere affrontati con l’odio. Ma l’odio non è mai stato un buon consigliere“. Lo ha detto la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, tedesca della Cdu, rispondendo con durezza, ma con il sorriso sulle labbra, all’intervento del gruppo ‘sovranista’ Identità e Democrazia nella plenaria del Parlamento Europeo a Bruxelles, fatto dall’eurodeputato francese Nicolas Bay nelle repliche al suo discorso sullo stato dell’Ue.

    A quel punto Jorg Meuthen, leader del movimento tedesco xenofobo Alternativa per la Germania, è intervenuto stizzito interrompendola e la presidente della Commissione europea ha replicato: “Questo la fa arrabbiare, si vede che si sente toccato sul vivo. Siamo profondamente diversi. Questa è la democrazia, noi vogliamo un approccio costruttivo per la migrazione, questo è un momento giusto per un nuovo inizio sulla migrazione. Ogni anno 2 milioni di persone vengono in Europa, 140mila sono profughi. Dovremmo saper gestire questi numeri, questa è la normalità. Noi dobbiamo essere in grandi di gestire questi numeri”.

    Subito dopo Ursula von der Leyen ha annunciato l’abolizione del regolamento di Dublino e “un nuovo sistema di governance europea, che avrà una struttura comune per l’asilo ed i rimpatri, con un meccanismo di solidarietà forte ed incisivo”.

    È una vera e propria svolta quella di Ursula Von der Leyen sul tema dei migranti con l’annuncio dell’abolizione del Regolamento di Dublino arrivato a sorpresa nella giornata di mercoledì 16 settembre nel corso del suo primo discorso sullo Stato dell’Unione dinanzi al Parlamento europeo, a Bruxelles. La presidente della Commissione Ue (qui il suo profilo), che regala un prezioso assist all’Italia, uno dei paesi più penalizzati dal Regolamento di Dublino, ha dichiarato che il vecchio e tanto contestato Regolamento verrà sostituito da un “nuovo sistema di governance, avrà una struttura comune per quello che riguarda gli asili ed i rimpatri, ed avrà anche un meccanismo di solidarietà molto forte e incisivo”.

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