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    Violenza alle elezioni

    Violenza e tensioni durante le elezioni locali in Kosovo

    Di Elsa Pasqual
    Pubblicato il 4 Nov. 2013 alle 10:57 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 19:41

    Oltre il 45 per cento degli elettori si è recato alle urne in Kosovo per il rinnovo dei rappresentanti locali in diversi comuni. Durante la consultazione elettorale nella zona serba della città di Mitrovica, due episodi di violenza hanno suscitato tensioni tra fazioni rivali e la richiesta di ripetere le elezioni.

    In un seggio allestito in una scuola elementare, le operazioni di voto sono state sospese in seguito all’attacco di un gruppo di uomini mascherati, che avrebbero distrutto finestre e urne elettorali. Secondo alcuni testimoni è stato fatto uso di spray al peperoncino, ma non è chiaro se da parte degli attentatori o delle forze di polizia intervenute sul luogo. Poco tempo dopo, la polizia ha trovato e rimosso un ordigno inesploso all’esterno di un istituto tecnico nella stessa città.

    Si tratta delle prime elezioni a cui i serbi kosovari prendono parte dalla dichiarazione di indipendenza della regione nel 2008. La Serbia attualmente non riconosce il Kosovo. L’Unione Europea ha osservato con particolare attenzione la consultazione elettorale, dopo lo storico accordo promosso ad aprile per il miglioramento delle relazioni tra i due Paesi.

    Visto l’alto livello di tensione, sono state schierate truppe della Nato e della KFOR, mentre un portavoce dell’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (OSCE) ha riferito ad Al Jazeera che 60 uomini della loro missione sono stati costretti a ritirarsi da tre aree elettorali per problemi di sicurezza.

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