Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Menu
  • Esteri
  • Home » Esteri

    Cos’è il “Rape Day”, il videogioco in cui si stuprano le donne, e come si è riusciti a bloccarlo

    Di Marco Nepi
    Pubblicato il 9 Mar. 2019 alle 19:49 Aggiornato il 11 Set. 2019 alle 02:29

    Si chiama Rape Day, ed è un gioco che pone la persona nei panni di un uomo che ha la possibilità di molestare, stuprare e uccidere donne durante lo svolgimento della storia.

    Una “visual novel”, ovvero romanzo interattivo a base di immagini e testo, incentrata su oltre 500 immagini e più di 7000 parole che includono “violenza, violenza sessuale, sesso non consensuale, linguaggio osceno, necrofilia e incesto”.

    La sua anteprima è rimasta a disposizione degli “appassionati” di videogiochi per circa tre settimane. Doveva uscire quest’anno sulla piattaforma Steam della società americana Valve.

    “Il gioco è rivolto al quattro per cento della popolazione, i sociopatici, contenti di interpretare un minaccioso assassino seriale durante un’apocalisse di zombie”: così lo descrive lo sviluppatore Desk Plant.

    Il gioco, però, è stato rimosso da Steam, la piattaforma che lo avrebbe messo in circolazione dal prossimo aprile.

    In realtà ne è stata impedita la pubblicazione, visto che finora era stata caricata solo la pagina ufficiale dello store. Valve lo ha comunicato ufficialmente spiegando anche il motivo della sua decisione.

    L’annuncio della pubblicazione aveva infatti scatenato le proteste sui social, dalle quali era nata una petizione su Change.org costringendo Valve a fare marcia indietro.

    Steam ha avvertito che Rape Day non vedrà mai la luce.

    “Dopo averne discusso, siamo arrivati alla conclusione di considerare Rape Day come un gioco che ha presenta diversi rischi e per questo non arriverà su Steam. Rispettiamo la volontà degli sviluppatori di esprimersi, e lo scopo di Steam è quello di aiutare gli sviluppatori a trovare un pubblico, ma questo sviluppatore ha reso la cosa molto difficile attraverso il contenuto del gioco e il modo di rappresentarlo”.

    A maggio del 2018, Valve era finita in un’altra bufera negli Stati Uniti per un videogame, chiamato ‘Active Shooter’, che simulava una sparatoria in una scuola. Anche in quel caso, il gioco fu rimosso da Steam dopo le polemiche.

    Leggi l'articolo originale su TPI.it
    Mostra tutto
    Exit mobile version