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    Il premier Gentiloni a Parigi per il vertice sui migranti

    Oltre ai capi di stato di Francia, Italia, Spagna e Germania, all'incontro per discutere delle nuove politiche tese ad aiutare l'Italia nella gestione dei flussi migratori prenderanno parte anche Ciad, Niger e Libia

    Di Lara Tomasetta
    Pubblicato il 28 Ago. 2017 alle 08:44 Aggiornato il 11 Set. 2019 alle 00:14

    Alle 15:00 del 28 agosto si terrà a Parigi un vertice sulla gestione dei flussi migratori.

    All’incontro prenderanno parte il presidente del Consiglio italiano Paolo Gentiloni, il presidente francese Emmanuel Macron, la cancelliera tedesca Angela Merkel, e il premier spagnolo Mariano Rajoy. Saranno presenti anche i capi di Stato di Ciad, Idriss Déby, e Niger, Mahamadou Issoufou, il capo del governo libico, Fayez El Sarraj, e l’Alta rappresentante dell’Unione europea per gli Affari esteri, Federica Mogherini.

    Dopo l’iniziale rifiuto  francese di accettare le navi di soccorso dei migranti nei suoi porti, questo vertice sembra smussare le tensioni tra Italia e gli altri paesi, e si propone, almeno dalle premesse, di voler far uscire l’Italia dallo stato di isolamento nel quale era stata confinata sul tema degli sbarchi.

    In un’intervista al Welt am Sonntag la cancelliera tedesca Angela Merkel ha dichiarato che “non è possibile che Grecia e Italia debbano sopportare da sole tutto il carico, soltanto a causa del fatto che la loro posizione geografica è tale che i profughi arrivano da loro. I profughi vanno distribuiti in modo solidale”.

    Per la Francia l’obiettivo principale sarà quello di ribadire il sostegno europeo ai paesi africani con il progetto degli hotspot, ovvero dei centri di accoglienza per distinguere tra rifugiati in fuga dalle guerre e migranti economici in territorio africano, in modo che l’Europa possa accogliere i primi e rifiutare i secondi prima che questi affrontino la traversata del Mediterraneo per raggiungere le coste europee.

    Il presidente Paolo Gentiloni illustrerà l’accordo con i 14 sindaci libici che hanno accettato di frenare gli sbarchi in cambio di aiuti economici, contribuendo a limitare sensibilmente gli arrivi sulle coste italiane.

    Nel documento che verrà discusso in giornata e che è stato in parte visionato dall’agenzia Ansa, si legge che “i partner sostengono l’applicazione dell’Accordo di pace firmato a Roma il 31 marzo 2017 dalle tribù del sud della Libia, che costituisce uno strumento supplementare per la lotta contro i traffici illegali nella regione”.

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    https://www.tpi.it/esteri/libia-vicepresidente-governo-dimissioni-20190408286726/accordo-libia-parigi-commento/#

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