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    Lascia sola la figlia di 20 mesi per festeggiare i suoi 18 anni: la bimba muore di fame

    Verphy Kudi con la figlia Asiah

    Dal Regno Unito una drammatica storia di disagio sociale costata la vita alla piccola Asiah, morta l'11 dicembre 2019

    Di Anna Ditta
    Pubblicato il 28 Mar. 2021 alle 16:04

    Aveva deciso di festeggiare i suoi 18 anni con un viaggio di 6 giorni, per questo una giovane donna di nome Verphy Kudi avrebbe lasciato sola a casa la figlia Asiah, di appena 20 mesi. La bambina, rimasta senza cure dal 5 all’11 dicembre 2019, è morta di fame e di sete. La drammatica storia di disagio sociale arriva da Brighton, nel Regno Unito, ed è stata raccontata dal giornale britannico Daily Mail.

    Madre e figlia abitavano in un appartamento a condizioni agevolate. Le telecamere di sorveglianza hanno ripreso la ragazza uscire ma non rientrare, se non 6 giorni dopo. In quell’arco di tempo, da quanto ricostruito, Verphy Kudi ha viaggiato tra Londra, Coventry e Solihull per i festeggiamenti.

    Quando la giovane madre è tornata a casa, ha chiamato il 999 dicendo che sua figlia non si sarebbe svegliata. Asiah è stata dichiarata morta appena arrivata al Royal Alexandra Children’s Hospital di Brighton. L’autopsia ha evidenziato che la bambina è morta per fame, disidratazione e febbre.

    Verphy Kudi, arrestata per negligenza, era cresciuta in condizioni di profondo disagio ed era scappata di casa a 14 anni, come ha confermato il padre. “Mia figlia è persa dall’età di 14 anni, il mio cuore è spezzato”, ha detto l’uomo, presente in aula lo scorso 26 marzo, quando la 18enne è comparsa davanti alla Lewes Crown Court.  La donna ha prima negato ogni colpa, poi nel corso del processo si è dichiarata colpevole di omicidio.

    Il Daily Mail dà notizia anche di alcuni tweet in cui la ragazza cerca di vendere dei biglietti per un concerto proprio il giorno in cui il corpo della piccola è stato ritrovato. “Questa storia sta facendo soffrire la mia famiglia”, ha detto la sorella di Verphy Kudi. “Per il resto del mondo potrà anche essere macabro intrattenimento ma noi siamo disperati. Abbiamo parlato con lei più volte ma non siamo riusciti a capire dove e con chi fosse in quei sei giorni, perché abbia fatto questo ad Asiah. Ora vogliamo solo stare nel nostro dolore”. La prossima udienza è fissata per il 28 maggio.

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