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    Usa, 6 morti per il tornado che ha travolto uno stabilimento Amazon. È polemica sulle politiche di sicurezza

    Un magazzino di Amazon a Edwardsville, in Illinois, colpito da un tornado che ha causato diverse vittime.
    Di Maria Elena Marsico
    Pubblicato il 14 Dic. 2021 alle 11:26

    Sono sei i lavoratori morti dopo il passaggio del tornado sul magazzino Amazon in Illinois. E ora l’azienda deve affrontare domande in merito alle politiche di sicurezza. Visto il maltempo e gli avvertimenti di quella sera, ora avanzano le domande: i turni di lavoro dovevano proseguire ugualmente? Era disponibile un luogo di riparo adeguato? “Eravamo nei bagni. Ecco dove ci hanno mandato” ha detto David Kosiak, 26, che ha lavorato nella struttura per tre mesi, come riportato dalla Bbc. E proprio in quel luogo è morto Austin J. McEwen, 26 anni, autista di merci.

    Clayton Cope, 29 anni, poco prima di morire aveva parlato con la madre che lo aveva chiamato per avvertirlo del tornado in arrivo. Gli aveva consigliato di mettersi al riparto, come raccontato alla Nbc Ksdk. Il ragazzo ha risposto che avrebbe prima avvertito i suoi colleghi. La sorella, poi, ha raccontato alla Bbc di aver capito che, dopo il suono della prima sirena, non è stato detto ai lavoratori di mettersi al riparo. Perciò su Facebook ha chiesto ad Amazon di rendere chiaro e trasparente l’approccio dell’azienda alla salute e alla sicurezza dei propri dipendenti, aggiungendo che: “Tutti sanno che tutto ciò che interessa ad Amazon è la produttività”. Ha scritto anche che suo fratello non sarebbe morto se l’azienda avesse portato i lavoratori immediatamente in salvo dopo il peggioramento della tempesta. Il ragazzo, infatti, avrebbe aiutato le altre persone a raggiungere il rifugio, come riportato dalla Bbc. Ma il tutto è accaduto rapidamente e all’ultimo minuto. “Voglio che rispondano di questo, voglio che sia un punto di partenza per poter prendere sul serio la vita dei propri dipendenti e trattarli come più di un numero”, ha scritto la sorella di Clayton.

    Amazon ha affermato che tutti i lavoratori dovevano essere notificati e indirizzati verso il rifugio. Secondo l’azienda, parte della squadra è andata nel luogo designato principale ma che un piccolo gruppo ha trovato riparo nella parte della struttura poi colpita dal tornado, dove sono morte la maggior parte delle persone. La società ha anche detto che il team ha lavorato rapidamente affinché gran parte dei dipendenti potesse raggiungere al più presto il rifugio.
    Come riportato dalla Bbc, il presidente della Retail, Wholesale and Department Store Union, Stuart Appelbaum, ha affermato che è imperdonabile che l’azienda abbia richiesto alle persone di lavorare nonostante le condizioni meteorologiche avverse e l’avvertimento del tornado. Appelbaum sta cercando di sindacalizzare i lavoratori di Amazon negli Stati Uniti.

    In seguito alla triste vicenda, il fondatore dell’azienda, Jeff Bezos, ha scritto su Twitter: “La notizia di Edwardsville è tragica. Abbiamo il cuore spezzato per la perdita dei nostri compagni di squadra e i nostri pensieri e le nostre preghiere sono con le loro famiglie e i loro cari”. Amazon ha dichiarato di aver donato un milione di dollari alla Edwardsville Community Foundation oltre alle forniture di soccorso, tra cui trasporto, cibo e acqua.


    Intanto, il Dipartimento del lavoro degli Stati Uniti ha aperto un’indagine sul crollo dell’edificio. I venti hanno raggiunto 241 chilometri all’ora una volta arrivati al magazzino di Amazon, hanno strappato il tetto dell’edificio (grandi quanto campi da calcio) e fatto cadere i muri di cemento su sé stessi: erano spessi 28 centimetri. Negli Usa, sei stati sono stati colpiti dalla furia del tornado e circa cento persone sono morte. Nel Kentucky ci sono stati otto decessi in una fabbrica di candele.

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