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    Usa, sentenza shock: la Corte suprema elimina altre restrizioni sul porto di pistole e fucili

    Credit: EPA/CRISTOBAL HERRERA-ULASHKEVICH

    Poche ore dopo la sentenza, il Senato ha dato il via libera a una proposta bipartisan sulle armi, superando uno stallo durato quasi trent’anni

    Di Marco Nepi
    Pubblicato il 24 Giu. 2022 alle 12:26 Aggiornato il 24 Giu. 2022 alle 12:36

    Usa, sentenza shock: la Corte suprema elimina altre restrizioni sul porto di pistole e fucili

    A un mese dalla strage alla scuola elementare di Uvalde, gli Stati Uniti estendono ulteriormente il diritto al porto d’armi, con una sentenza storica della Corte suprema che elimina le restrizioni imposte da stati come New York. Una decisione che, secondo alcuni osservatori, promette di rivoluzionare le norme che regolano l’impiego delle armi nel paese, proprio mentre la Casa bianca preme per limitarne la diffusione e l’utilizzo.

    La sentenza ha preceduto di poche ore il via libera del Senato a una proposta bipartisan sulle armi, arrivato dopo uno stallo durato quasi trent’anni. La misure contenute nella legge, che deve passare al vaglio della Camera dei rappresentanti, sono molto al di sotto di quanto nelle scorse settimane aveva chiesto il presidente Joe Biden, ma sono state accolte come un passo in avanti dai sostenitori del controllo delle armi, soprattutto alla luce della sentenza della Corte suprema.

    Nella decisione di ieri, la maggioranza conservatrice della Corte ha accolto il ricorso di due persone che avevano citato lo stato di New York per le limitazioni al porto d’armi. Nel parere del giudice Clarence Thomas, che ha articolato le ragioni dei sei giudici di orientamento conservatore, la Corte ha ribadito il principio di poter girare armati anche fuori casa e ha bocciato le restrizioni sul porto d’armi imposte in stati come New York, in cui era necessario dimostrare di avere “necessità” di avere con sé armi. “Non conosciamo nessun altro diritto costituzionale che un individuo possa esercitare solo dopo aver dimostrato allo stato di avere qualche necessità speciale”, ha detto Thomas offrendo una nuova interpretazione del Secondo emendamento alla costituzione americana, da sempre terreno di scontro nelle dispute sul controllo delle armi tra repubblicani e democratici.

    “Sono profondamente deluso”, ha dichiarato Biden dopo l’annuncio della decisione. “Dal 1911 lo stato di New York chiedeva agli individui che portavano un’arma di dimostrare la necessità di farlo. Più di un secolo dopo la Corte suprema ha deciso di colpire l’autorità di New York nel proteggere i suoi cittadini. Questa decisione contraddice sia il senso comune sia la costituzione, e deve profondamente preoccupare tutti noi”, ha aggiunto il presidente democratico, che in serata ha invece potuto esprimere soddisfazione per l’intesa raggiunta al Senato.

    “Le famiglie di Uvalde e Buffalo, e quelle delle vittime di troppe sparatorie prima, ci hanno chiesto di agire. E stasera abbiamo agito. Questa legge bipartisan aiuterà a proteggere gli americani”, ha commentato dopo il via libera della Camera alta con 33 voti contrari e 65 favorevoli, tra cui 15 repubblicani. La proposta prevede controlli più serrati per gli acquirenti di età inferiore ai 21 anni, e nuovi finanziamenti per programmi sulla salute mentale e la sicurezza nelle scuole. Tra le misure, sono previsti anche finanziamenti per incentivare gli stati a implementare leggi finalizzato a togliere le armi dalle persone considerate a rischio. La proposta metterebbe anche fine alla cosiddetta scappatoia del “fidanzato” nella legge che vieta alle persone condannate per violenza domestica di avere un’arma, finora applicata solo a chi era sposato, era convivente o aveva avuto figli con una vittima di abusi, e non ai semplici fidanzati.

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