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    Usa, assalto al Congresso dell’Arizona contro la sentenza anti-aborto: la polizia usa lacrimogeni contro i manifestanti

    Credits: EPA/WILL OLIVER
    Di Marta Vigneri
    Pubblicato il 25 Giu. 2022 alle 17:50

    La polizia ha disperso con i lacrimogeni migliaia di manifestanti pro-aborto che si sono radunati venerdì notte davanti al palazzo del Congresso dell’Arizona, per protestare contro la decisione della Corte Suprema che ha revocato il diritto all’interruzione di gravidanza. Secondo i media locali, alcune persone hanno tentato di rompere le finestre del palazzo del Senato, costringendo i soldati a intervenire con i lacrimogeni. Un video girato dalla senatrice statale repubblicana Michelle Ugenti-Rita ha mostrato gli incidenti dentro Capitol, con i soldati in assetto di guerra a proteggere l’edificio, scene che hanno ricordato, anche se in tono minore, l’assalto al Campidoglio del 6 gennaio 2021 portato avanti dai seguaci di Donald Trump.

    Venerdì 24 giugno la Corte suprema Usa ha abolito la storica sentenza Roe v. Wade con cui nel 1973 la stessa Corte sancì il diritto all’interruzione di gravidanza per tutte le donne americane, senza tuttavia che diventasse mai una legge. Ora quindi i singoli Stati saranno liberi di applicare le loro leggi in materia. A maggio era stato Politico a pubblicare una prima bozza delle motivazioni che anticipavano la decisione.

    Nel caso più seguito e controverso della corte da anni, la maggioranza dei giudici – tutti nominati da presidenti repubblicani – ha ritenuto che il diritto a porre fine a una gravidanza non si trovasse nel testo della Costituzione né nella storia della nazione. “La Costituzione non conferisce il diritto all’aborto”, è quanto si legge nella sentenza della Corte Suprema che abolisce la Roe v. Wade. La decisione è stata presa da una Corte divisa, con 6 voti a favore e 3 contrari.

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