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    Usa 2024, Nikki Haley rinuncia alla candidatura con i repubblicani. Trump resta l’unico ancora in corsa per la nomination

    Credit: AGF

    L’ex governatrice del South Carolina aveva vinto solo a Washington D.C. e in Vermont

    Di Andrea Lanzetta
    Pubblicato il 6 Mar. 2024 alle 16:12 Aggiornato il 6 Mar. 2024 alle 16:33

    L’ex ambasciatrice Usa alle Nazioni Unite, Nikki Haley, ha annunciato oggi l’intenzione di sospendere la propria candidatura alle primarie repubblicane per le elezioni presidenziali previste a novembre negli Stati Uniti, aprendo la strada alla nomination di Donald Trump.

    “È giunto il momento di sospendere la mia campagna. Ho detto che volevo che gli americani facessero sentire la loro voce. L’ho fatto. Non ho rimpianti”, ha detto oggi Haley da Charleston, in South Carolina. “Anche se non mi candiderò più, non smetterò di usare la mia voce per le cose in cui credo”.

    “Nikki Haley è stata sconfitta ieri sera, in modo record, nonostante il fatto che i democratici, per ragioni sconosciute, siano autorizzati a votare nel Vermont e in varie altre primarie repubblicane”, ha commentato a caldo Donald Trump sul social Truth. “Gran parte dei suoi soldi provenivano dai democratici della sinistra radicale, così come molti dei suoi elettori, quasi il 50 per cento, secondo i sondaggi. A questo punto spero che rimanga in “gara” e combatta fino alla fine! Vorrei ringraziare la mia famiglia, i miei amici e il Grande Partito Repubblicano per avermi aiutato a condurre, di gran lunga, il Super Tuesday di maggior successo della storia, e vorrei inoltre invitare tutti i sostenitori di Haley a unirsi al più grande movimento della storia, la storia della nostra Nazione”.

    L’ex ambasciatrice si è congratulata con il magnate ma non ha annunciato l’appoggio alla sua candidatura. “Con ogni probabilità, Donald Trump sarà il candidato repubblicano quando il congresso del nostro partito si riunirà a luglio. Mi congratulo con lui e gli auguro ogni bene”, ha detto oggi Haley. “Auguro ogni bene a chiunque voglia diventare presidente dell’America. Il nostro Paese è troppo prezioso per lasciare che le nostre differenze ci dividano”.

    Nikki Haley era rimasta l’unica sfidante del magnate 77enne, che ieri ha vinto anche il Super Tuesday delle primarie repubblicane, organizzate in 16 stati e territori Usa (ne ha conquistati 15). Finora, l’ex governatrice del South Carolina aveva vinto soltanto le primarie tenute nella capitale Washington D.C. e quelle di ieri in Vermont, perdendo persino nel suo stato d’origine (dove non era mai stata sconfitta prima in un’elezione) e raccogliendo solo 86 (di cui 43 vinti ieri) dei 1.215 (su 2.429) delegati necessari alla Convention repubblicana che a luglio incoronerà il candidato alla Casa bianca del Grand Old Party.

    Ma non si tratta solo dei voti: la scorsa settimana l’ex ambasciatrice Usa all’Onu aveva perso anche il suo principale finanziatore. Il 25 febbraio scorso infatti, dopo la sconfitta in South Carolina, l’Americans For Prosperity Action, un’organizzazione finanziata dal miliardario Charles Koch e da una rete di altri ricchi sostenitori dei conservatori, aveva annunciato che non avrebbe più erogato alcuna donazione per la campagna elettorale di Nikki Haley. Altro che “soldi dalla sinistra radicale”, come accusa Trump.

    Fatale però è stata la debacle nel Super Tuesday di ieri, in cui l’ex governatrice ha raccolto in media circa il 30 per cento dei voti, vincendo solo nel piccolo stato del Vermont e spianando la strada alla nomination di Donald Trump, che però non ha ancora raggiunto ufficialmente il numero necessario di delegati per “vincere” alla Convention di luglio.

    Al momento, l’ex presidente può contare su 944 delegati (di cui 764 conquistati ieri), più i 9 del governatore della Florida Ron De Santis e i 3 dell’imprenditore Vivek Ramaswamy, entrambi ritiratisi dalla corsa negli scorsi mesi per appoggiare The Donald, che potrebbe non avere mai i voti di Nikki Haley.

    La settimana scorsa infatti l’ex ambasciatrice aveva già annunciato che, anche in caso di vittoria di Trump alle primarie, non avrebbe pronunciato alcun endorsement per l’ex presidente malgrado la promessa fatta in tal senso al Comitato Nazionale Repubblicano. L’ex governatrice del South Carolina si è comunque lasciata, per così dire, una porta aperta, invitando il magnate americano a “guadagnarsi” il sostegno degli elettori che finora hanno votato per l’ex ambasciatrice Usa all’Onu. “Spetta ora a Donald Trump guadagnare i voti di coloro che, nel nostro partito e al di fuori di esso, non lo hanno sostenuto”, ha detto oggi Haley. “E spero che lo faccia”

    Intanto, il Super PAC MAGA Inc., che raccoglie fondi per Trump, si è già congratulato con l’ex presidente per l’abbandono di Haley. “Congratulazioni al presidente Donald Trump per aver sconfitto i suoi avversari in tempi record. Lo stesso movimento che ha portato il presidente Trump alla vittoria alle primarie lo porterà alla vittoria alle elezioni presidenziali. Gli elettori sono ansiosi di rilanciare la prosperità e la sicurezza come sotto la presidenza Trump”, ha affermato Taylor Budowich, amministratore delegato di Make America Great Again Inc.

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