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    In Libano le poliziotte vestono uniformi sexy per attrarre turisti | VIDEO

    L'idea è partita dal sindaco di Brummana, a est di Beirut, che ha voluto assumere una serie di studentesse per dirigere il traffico con uniformi in grado di "cambiare la triste immagine del paese"

    Di Lara Tomasetta
    Pubblicato il 2 Lug. 2018 alle 11:38 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 09:09

    Pierre Achkar, sindaco di Brummana, cittadina collinare a est di Beirut, nel distretto del Metn, ha assunto una serie di studentesse nella polizia locale.

    Queste ragazze, però, assunte per dirigere il traffico non indossano una normale divisa come i loro omologhi di sesso maschile, bensì pattugliano gli angoli delle strade indossando aderentissimi short neri e berretto rosso.

    L’idea dell’originale sindaco sembra essere il tentativo di aumentare il turismo in città. La mossa è anche finalizzata a migliorare l’immagine del Paese. “Noi in Libano vogliamo cambiare la triste immagine del Libano in Occidente”, ha dichiarato il primo cittadino a RT.

    Sui social media i libanesi si dividono, tra chi plaude alla presunta “modernità” del sindaco e chi lo accusa sostanzialmente di assecondare una logica sessista, di esporre queste giovani ragazze come fossero modelle, anziché agenti di polizia.

    Da un punto di vista giuridico, non dovrebbero esserci problemi. Secondo Ziad Baroud, ex ministro degli Interni, intervistato da Al Jadeed, la legge libanese non fa menzione di nessun codice di abbigliamento specifico per il personale di polizia municipale.

    “Una volta avevamo un board che si sarebbe dovuto occupare di uniformare l’abbigliamento degli agenti di polizia, ma poi non se ne è fatto nulla, anche per via di alcune complicazioni legate all’assenza di un governo”, ha spiegato.

    “Il novantanove per cento dei turisti nella regione del Mediterraneo indossano pantaloncini”, ha proseguito il sindaco.

    Mentre alcuni hanno sostenuto questa decisione con tutto il cuore, altri sui social media hanno manifestato disapprovazione sostenendo fosse ingiusto che le ragazze dovessero subire questo cambio uniformi, mentre gli uomini no.  

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