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    Ungheria, la piazza si ribella alla legge sul lavoro di Orban

    Lavoratori, studenti e sindacati sono scesi in strada per quattro giorni consecutivi per manifestare il loro dissenso contro le politiche del governo ungherese

    Di Futura D'Aprile
    Pubblicato il 17 Dic. 2018 alle 11:07 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 18:14

    Da quattro giorni i lavoratori ungheresi stanno manifestando per le strade di Budapest contro le nuove norme sul lavoro volute dal governo Orban: secondo gli oppositori si tratta di una vera e propria “legge sulla schiavitù”.

    Più di 10mila persone hanno marciato il 16 dicembre 2018 in direzione del Parlamento e del quartier generale della tv di stato, dando vita a una delle più grandi proteste mai realizzate nel paese da quando le nuove normative sul lavoro sono state approvate la scorsa settimana.

    La polizia ha lanciato gas lacrimogeni contro la folla per disperdere i manifestanti che si erano radunati vicino alla stazione televisiva.

    A guidare la manifestazione, sindacalisti e studenti che si oppongono alla linea politica di Orban e rivendicano maggiori diritti. La manifestazione di domenica è stato soprannominata “Buon Natale primo ministro”.

    Il partito di governo Fidesz ha cercato di sminuire le proteste, accusando il magnate George Soros di aver pagato i manifestanti, definiti dei “mercenari”.

    Il capo di gabinetto di Orban, Gergely Gulyás, parlando delle prime mobilitazioni cominciate il 12 dicembre, ha parlato esplicitamente di “fedeli di Soros che odiano apertamente i cristiani”.

    La legge sul lavoro –  Il Parlamento ungherese ha approvato il 12 dicembre 2018 una riforma sul lavoro che aumenta le ore di straordinario che i datori di lavoro possono chiedere ai dipendenti, da 250 a 400.

    Inoltre, le ore extra potranno essere pagate dopo 3 anni (non più entro un anno come prevedono le norme attuali) e se un lavoratore lascia o perde il lavoro prima del periodo di tre anni, è possibile che non riceverà quanto gli spetta per le ore di straordinario.

    Oltre che una legge sulla schiavitù, si tratta anche di un provvedimento contro i sindacati: la norma prevede infatti che le trattative sul lavoro straordinario possano essere condotte direttamente tra dipendenti e aziende, rendendo superflua la contrattazione dei sindacati.

    Il salario minimo in Ungheria è di circa 533 dollari al mese, mentre il salario medio, secondo Trading Economics, è di 1.136 dollari al mese. La legge aggiunge inoltre 8 ore settimanali in più, o una settimana lavorativa di sei giorni.

    Le foto della protesta:

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