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    Una lettera per l’uguaglianza

    Uno studente scrive una lettera al parlamento tedesco, chiedendo l'equiparazione delle unioni omosessuali ai matrimoni

    Di Gualtiero Sanfilippo
    Pubblicato il 14 Mag. 2013 alle 11:39 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 21:24

    Martin Speer, studente tedesco di 26 anni, ha presentato una lettera al Bundestag per ottenere una legge che equipari il matrimonio tra eterosessuali alle unioni civili omosessuali. La missione di Speer è appoggiata da importanti figure intellettuali e artistiche tedesche, tra cui il premio Nobel Gunter Grass, l’autore Martin Walser, l’attrice Jasmin Tabatabai e Dietmar Schwarz, direttore dell’Opera di Berlino.

    In Germania, le unioni civili tra omosessuali sono riconosciute dal 1 agosto 2001, quando l’istituto giuridico della convivenza registrata fu introdotto con una legge ad hoc. Un processo lungo dieci anni che ha concesso alle coppie omosessuali numerose agevolazioni e diritti, ma non ancora alla pari con le coppie eterosessuali.

    Ed è proprio questo il punto. “Bisogna aprire gli occhi di fronte alla realtà. Superate i confini di partito, liberatevi dagli accecamenti ideologici, dalla paura del domani e rendete uguale ciò che è uguale”, si legge nella lettera consegnata al Parlamento Federale.

    Tra i pari diritti c’è anche la possibilità di adottare figli e questo è uno dei fattori che spacca la Germania. Alle coppie omosessuali tedesche non è riconosciuto il diritto di adozione congiunta, ma dal 19 febbraio 2013, un membro della coppia omosessuale può adottare il figlio precedentemente adottato dal coniuge grazie al ricorso presentato da due donne e accettato dalla Corte Costituzionale di Karlsruhe.

    Una sorta di assaggio delle pari opportunità per le coppie omosessuali che attualmente possono contare su una forma di potestà limitata, sull’affidamento in caso di morte del genitore naturale su, pensione di reversibilità, permesso di immigrazione per il partner straniero, reversibilità dell’affitto e sull’obbligo di soddisfare i debiti contratti dalla coppia.

    “È una questione che riguarda tutti. Il cuore della nostra stessa comprensione sociale: la nostra idea di matrimonio, famiglia e amore. Noi, cittadini di questa Repubblica, vogliamo davvero misurare l’amore tra due persone con due misure diverse? Noi e tre quarti della popolazione diciamo no”, scrivono i firmatari a favore della nuova legge.

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