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    Il bambino che è morto in Sudafrica mentre tentava di salvare la madre da uno stupro

    Kutwlano, sei anni, è stato ferito a morte da un collo di bottiglia rotto mentre tentava di difendere sua madre dall'uomo che voleva violentarla

    Di TPI
    Pubblicato il 19 Ago. 2016 alle 15:46 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 17:08

    Kutlwano e suo fratello Thabiso avevano perso lo scuolabus che ogni mattina li portava a scuola, nella cittadina rurale di Jan Kempdorp, nella provincia di Northern Cape, in Sud Africa. Quel giorno avevano chiesto alla loro madre di poterli accompagnare a piedi.

    La strada che collegava la loro abitazione alla scuola era assai conosciuta. Nessuno di loro poteva pensare che percorrendola sarebbero incappati in qualche pericolo. A metà percorso, un uomo è comparso dal nulla e ha afferrato la donna per una spalla minacciandola di volere dei soldi. 

    In quell’istante si sono materializzati gli incubi peggiori per una donna e nel contempo madre, pur di proteggere i suoi figli e sé stessa. Nel rifiutarsi di dare a quello sconosciuto del denaro, Segomotso Garesape, non ha fatto altro che aggravare la situazione. L’uomo che in un primo momento voleva derubarla ha assunto così un atteggiamento aggressivo. Ha spinto la donna per terra e si è avventato sopra di lei. Con una mano ha cercato di alzarle la gonna e violentarla davanti ai suoi due figli.

    In quell’istante mentre la donna gridava, Kutlwano suo figlio di sei anni ha reagito e ha iniziato a schiaffeggiare e prendere a calci quell’uomo, urlando di lasciar stare la sua mamma. Voleva difendere sua madre, ma non è riuscito a salvare sé stesso. 

    Kutlwano è stato pugnalato a morte con un collo di bottiglia rotto. La furia cieca di quell’uomo che non era riuscito nel suo intento si è così riversata sul bambino. Lo ha sollevato di peso prima di strangolarlo e lo ha ferito mortalmente con una coltellata inferta con la punta di una bottiglia di vetro. 

    La madre in lacrime ha raccontato di aver dovuto assistere a quello scempio senza poter fare nulla. “Thabiso era spaventato, ma Kutlwano no, continuava a difendermi. Sentivo che quell’uomo cercava di tirarmi su la gonna con una mano, e mio figlio ha subito capito cosa voleva farmi davanti ai loro occhi”.

    La sua testimonianza è stata raccolta da un quotidiano locale.

    L’aggressore è riuscito comunque a fuggire, dopo aver abbandonato il corpo del bambino nei pressi di una stazione ferroviaria. “Mi sono sentita impotente e sono corsa a cercare aiuto. Ho tentato di fermare le auto che passavano urlando che un uomo stava uccidendo mio figlio”. 

    Un portavoce della polizia locale ha reso noto che un uomo di 32 anni sarebbe stato fermato con l’accusa di aver ucciso un bambino di sei anni. 

    L’omicidio ha scosso l’intera comunità locale che ha protestato davanti alla prigione, chiedendo che all’aggressore non sia concessa alcuno sconto di pena. Un membro della comunità ha detto che “questo incidente ha provocato un senso di paura in tutti noi e non ci sentiamo al sicuro”. 

    “Siamo preoccupati per la sicurezza dei nostri figli e quest’uomo dovrà pagare caro per ciò che ha fatto”. 

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