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    L’Ue offrirà al Regno Unito di rimanere membro fino alla fine del 2020

    Se la proposta venisse accettata, il Regno Unito manterrà lo “status quo” ma non potrà avere potere di decisione nelle istituzioni europee.

    Di Maurizio Carta
    Pubblicato il 29 Gen. 2018 alle 17:24 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 21:47

    L’ Unione europea ha reso noto che offrirà al Regno Unito la possibilità di rimanere oltre il 29 Marzo 2019 godendo dello status attuale. Tale periodo post-Brexit durerà sino alla fine del 2020. Il Regno Unito manterrà lo “status quo” ma non potrà avere potere di decisione nelle istituzioni europee nelle quali non avrà rappresentanza. Lo ha riferito Sabine Weyand, numero due del capo negoziatore Michel Barnier.

    La proposta europea era già stata avanzata pubblicamente tempo fa già dallo stesso Barnier, individuando la data del 31 Dicembre 2020 che coincide con la fine del bilancio dell’Unione europea di durata settennale.

    In questo periodo di tempo, nello specifico, il Regno Unito manterrà le stesse condizioni attuali, pagando il contributo nel budget europeo e potendo commerciare come fosse un membro a tutti gli effetti. Questo le permetterà di poter continuare a beneficiare delle condizioni commerciali di favore non solo con i paesi facenti parte dell’Area Economica Europea, ma anche con tutti i paesi del mondo con quali l’Ue ha in questi anni stipulato patti di libero commercio o condizioni preferenziali.

    L’offerta da parte di Bruxelles fa parte delle linee guida fornite dal Consiglio europeo dei restanti 27 stati che Michel Barnier adottera nelle trattative ufficilai che riprenderanno prossimamente per trovare l’accordo su tale periodo “transitorio”, sul quale il governo britannico ha da tempo informalmente acconsentito proponendolo nel discorso di Theresa May già nello scorso Settembre a Firenze.

    Tale posizione non ha accontentato però la parte più dura del partito conservatore che si schiera per un taglio netto con Bruxelles, definendo questo periodo come quello che farà diventare il Regno Unito uno “Stato vassallo”, come lo ha definito Jacob-Ress Moog.

    Quest’ultimo è fra i più duri esponenti del movimento anti-europeista, che può contare su elementi di spicco del governo in carica come il Ministro dell’Ambiente Michael Gove e quello degli Esteri Boris Johnson.

    Lo stesso Jacob-Ress Mogg è indicato fra i possibili futuri successori di Theresa May potendo contare su una crescente popolarità fra i conservatori.

    I negoziati ufficiali sulla Brexit dovrebbero riprendere a Marzo, quando si inizierà a parlare anche di quali potrebbero essere i punti chiave dei possibili rapporti fra Ue e Regno Unito quando quest’ultimo sarà completamente un paese terzo.

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