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    Uccide la moglie incinta e le due figlie: voleva cominciare una nuova vita con l’amante

    L'uomo è stato condannato a tre ergastoli

    Di Patrizio Lemme
    Pubblicato il 20 Nov. 2018 alle 19:42 Aggiornato il 11 Set. 2019 alle 02:45

    Christopher Watts  – l’uomo accusato di aver ucciso la moglie incinta e le due figlie, Bella e Celeste, di quattro e tre anni, nell’agosto 2018 – è stato giudicato colpevole e condannato a scontare 3 ergastoli. Passerà il resto della sua vita in carcere.

    Sarebbe stato lui stesso a confessare l’efferato omicidio, dopo aver tentato invano di eludere le domande di familiari e inqurenti, negando ogni tipo di coinvolgimento e, anzi, rivolgendo numerosi appelli in TV per ritrovare la famiglia scomparsa.

    Secondo la sua versione dei fatti, avrebbe strangolato la compagna e soffocato le due bambine, prima di nascondere i loro corpi non lontano dalla pompa di benzina in cui lavorava.

    Le piccole sarebbero state lasciate dentro dei containeir di petrolio greggio.

    Stando a quanto afferma l’avvocato Rourke, il movente di Watts sarebbe legato alla sua volontà di iniziare una nuova vita con l’amante, Nichol Kessinger.

    “Voleva iniziare la relazione con un nuovo amore, un amore che andava oltre la moralità e l’affetto per la moglie, le figlie e il bimbo non ancora nato”, le parole del legale.

    “Mentre Shanann gli mandava messaggi, nei giorni prima della morte, lui scriveva all’amante a tutte le ore della notte – ha aggiunto -. Mentre Shanann leggeva libri di auto-aiuto, lui cercava su internet luoghi di vacanza in cui andare con l’amante o gioielli da regalarle”.

    Secondo quanto riferisce il Washington Post, dopo la scomparsa della famiglia di Watts, fu la stessa Nichol Kessinger a contattare l’ufficio dello sceriffo dopo aver notato l’amante ai telegiornali.

    La donna ha confessato agli investigatori di frequentare l’uomo da diverse settimane, con l’impressione, però, che fosse in procinto di concludere un divorzio e di trasferirsi con le sue figlie.

    Il padre della vittima, Frank Rzucek, ha tenuto un breve discorso di commiato rivolgendosi al killer con parole piene di rabbia e delusione: “Mi fidavo di te, pensavo che ti saresti preso cura di loro, non che le avresti uccise. Non sai cos’è l’amore. Perché se lo avessi saputo, non avresti fatto quello che hai fatto. Le hai buttate via come spazzatura”.

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