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    La Turchia ha sospeso l’accordo di riammissione dei migranti con la Grecia

    Il presidente della Turchia, Recep Tayyip Erdogan. Credit: Afp

    L'intesa è un pilastro fondamentale del più ampio accordo tra il governo di Ankara e l'Unione europea: lo strappo a causa della decisione di Atene di concedere asilo politico a otto ex soldati turchi accusati di essere coinvolti nel tentato golpe turco del luglio 2016

    Di Enrico Mingori
    Pubblicato il 7 Giu. 2018 alle 16:07 Aggiornato il 11 Set. 2019 alle 01:35

    La Turchia ha sospeso il suo accordo di riammissione dei migranti con la Grecia, dopo che le autorità elleniche hanno deciso di concedere asilo politico a otto ex soldati turchi accusati da Ankara di essere coinvolti nel tentato golpe del luglio 2016.

    “La Grecia è sotto una pressione enorme, in particolare giudiziaria, da parte dell’Occidente”, ha sottolineato Cavusoglu.

    Abbiamo un accordo sui rifugiati con l’Ue e un accordo di riammissione con la Grecia, abbiamo sospeso l’accordo con la Grecia”, ha aggiunto il ministro.

    L’accordo di riammissione consente il ritorno in Turchia dei migranti irregolari fermati in Grecia, in cambio del trasferimento di altrettanti profughi siriani all’interno dell’Unione europea.

    L’intesa è un pilastro fondamentale del più ampio accordo tra il governo di Ankara e l’Unione europea sulla gestione dei migranti, che prevede sostanzialmente che la Turchia si faccia carico dei flussi in arrivo dalla rotta balcanica e dalla crisi siriana in cambio di due tranche di contributi da 3 miliardi di euro ciascuna.

    Lunedì 4 giugno la magistratura greca aveva rilasciato otto ex soldati turchi sospettati di essere coinvolti nel tentato colpo di stato.

    Il ministro Cavusoglu aveva definito la decisione “inaccettabile”.

    Secondo l’avvocato degli ex soldati, Omiros Zelios, i militari vivono in una località segreta protetti dalla polizia.

    Il quotidiano greco Kathimerini riporta però la notizia che solo quattro degli ex soldati sono in custodia protettiva.

    Il destino degli otto militari, fuggiti in Grecia a bordo di un elicottero militare, ha messo a dura prova le relazioni tra i due paesi. I tribunali ellenici si sono più volte rifiutati di estradare i militari, sostenendo che in Turchia non avrebbero ottenuto un processo equo.

    La sospensione dell’accordo di riammissione era già stata minacciata dalla Turchia nel 2017, sempre con riguardo al caso degli otto ex soldati presunti golpisti.

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