Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Menu
  • Esteri
  • Home » Esteri

    La Turchia mette a disposizione i suoi soldati per difendere il Qatar

    Il parlamento turco ha approvato una legge che ratifica l'accordo di reciproco soccorso tra i due paesi in caso di aggressioni esterne

    Di TPI
    Pubblicato il 9 Giu. 2017 alle 16:16 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 21:27

    Giovedì 8 giugno il parlamento della Turchia ha approvato con procedura straordinaria la legge che ratifica un accordo tra il presidente Tayyip Erdogan Erdogan e il sovrano del Qatar Tamim bin Hamad al-Thani.

    Grazie al provvedimento, Erdogan ha disposto che i soldati di Ankara possano essere dispiegati in una base vicino a Doha, legando Turchia e Qatar in un accordo di reciproco soccorso in caso di aggressioni esterne. La Turchia è così pronta a schierare nel paese un contingente di 5mila uomini, tra soldati e addestratori, che potrebbe aumentare a 15 mila.

    La Turchia ha mantenuto buone relazioni con il Qatar, paese che dal 5 giugno è al centro del blocco delle relazioni diplomatiche da parte di diversi paesi del Golfo, che ha creato una delle più grandi crisi nella regione degli ultimi anni.

    Arabia Saudita, Egitto, Bahrain e Emirati Arabi, seguite da Libia, Yemen, Maldive, Mauritius e Mauritania, avevano interrotto i rapporti diplomatici con il Qatar, accusandolo di destabilizzare la regione e appoggiare gruppi terroristici incluso il sedicente Stato islamico.

    “L’isolamento del Qatar non risolverà alcun problema legato al terrorismo”, ha detto Erdogan. Il presidente turco, che da tempo ha cercato di svolgere il ruolo di mediatore, ha dichiarato che Ankara farà tutto il possibile per porre fine alla crisi diplomatica.

    Il blocco delle relazioni diplomatico è l’ultima tappa di una controversia sul sostegno del Qatar ai Fratelli musulmani, il più antico movimento islamista del mondo, e del presunto appoggio di Doha all’Iran, nemico degli altri paesi del Golfo.

    Leggi l'articolo originale su TPI.it
    Mostra tutto
    Exit mobile version