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    Trump ha nominato ‘cane pazzo’ Mattis a capo del Pentagono

    Il pluridecorato generale dei marines è un super falco, molto rispettato nelle forze armate per la sua esperienza in battaglia

    Di TPI
    Pubblicato il 2 Dic. 2016 alle 08:51 Aggiornato il 12 Set. 2019 alle 02:20

    Il presidente eletto Donald Trump ha scelto il pluridecorato generale dei marine James Mattis come prossimo capo del Pentagono. “Nomineremo ‘Mad Dog’ (cane pazzo, il soprannome del militare), come nostro segretario alla Difesa”, ha annunciato Trump giovedì 1 dicembre a Cincinnati, nell’Ohio.

    Mattis, 64 anni, è un generale dei marines in pensione, una figura rispettata nelle forze armate per la sua esperienza di battaglia in Iraq e in Afghanistan. Ha smesso l’uniforme nel 2013, dopo aver guidato il comando centrale, controllando le operazioni militari degli Stati Uniti in Africa e in Medio Oriente.

    Il soprannome di “Mad Dog” gli fu dato nel 1991, durante la prima guerra del Golfo. In 44 anni di carriera, Mattis si è guadagnato anche il nomignolo di “monaco guerriero”, ed è considerato un super falco.

    Per assumere la responsabilità del Pentagono Mattis, secondo il Washington Post, avrà bisogno che il Congresso vari una nuova legislazione. La legge federale non permette a un militare che è stato in servizio nei precedenti sette anni di essere ministro della Difesa .

    Come Trump, Mattis predilige la linea dura con gli avversari, con l’Iran in particolare. Altri dossier centrali che erediterà il futuro segretario alla Difesa sono le crisi in Siria e Iraq, dove gli Stati Uniti guidano la coalizione che combatte con bombardamenti aerei le postazioni del sedicente Stato islamico e sono impegnati ad addestrare le forze di sicurezza locali.

    Nel comizio di Cincinnati Trump è anche tornato su alcuni temi centrali della sua campagna elettorale per ribadire gli impegni presi con gli elettori. Ha confermato che farà erigere un muro al confine con il Messico e risolverà il problema dell’immigrazione e sostituirà l’Obamacare. “Siamo un paese diviso, ma per vincere c’è bisogno di tutti gli americani, senza distinzioni di razza, età, reddito, geografia: è tempo di riunirsi”, ha concluso Trump, con un appello all’unità.

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