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    Trump chiese all’immunologo Fauci: “Perché non lasciamo che il Coronavirus si diffonda negli Usa?”

    Donald Trump, presidente degli Stati Uniti. Credit: ANSA

    La rivelazione del Washington Post. L'esperto, membro della task force governativa contro il Covid-19, critica il presidente: "Se avesse chiuso prima il Paese, avremmo avuto meno morti". Trump: "Falsità". E ritwitta chi chiede il licenziamento del medico

    Di Enrico Mingori
    Pubblicato il 13 Apr. 2020 alle 10:36 Aggiornato il 13 Apr. 2020 alle 10:41

    Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, chiese ad Anthony Fauci, il più grande esperto di malattie infettive del governo Usa, se non fosse il caso di lasciare che il Coronavirus si diffondesse nel Paese, evitando così di imporre le misure restrittive necessarie per evitare l’espansione del contagio. Lo riporta il quotidiano statunitense Washington Post, citando due fonti anonime.

    Secondo quanto riferito, Trump si riferiva alla possibilità di arrivare a una “immunità del gregge”, strada già ipotizzata (e poi abbandonata) nelle scorse settimane dal Regno Unito. “Signor presidente, molte persone moriranno”, avrebbe risposto Fauci.

    Anthony Fauci, immunologo, membro della National Academy of Science, fa parte della task force di esperti messa in piedi dall’amministrazione Trump per far fronte all’emergenza Coronavirus. Tra lui e il presidente c’è forte tensione. In particolare dopo che Fauci ha dichiarato che, se le misure restrittive in vigore oggi negli Stati Uniti fossero state imposte prima, si sarebbero potute evitare molte vittime.

     

    Ieri, domenica 12 aprile, Trump ha ritwittato un post della repubblicana DeAnna Lorraine che si concludeva con la frase “Time to #FireFauci” (“È ora di licenziare Fauci”). Nel condividere il tweet, il presidente ha commentato: “Mi dispiace, notizie false, ho bandito la Cina molto prima che la gente parlasse”.

    Trump, scrive il New York Times, ha mostrato in privato irritazione verso Fauci e il messaggio su Twitter sarebbe il segnale più esplicito mostrato pubblicamente. Rispetto alla pandemia di Coronavirus il presidente continua a puntare il dito contro la Cina, l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) e il Partito democratico.

    Gli Stati Uniti sono oggi il Paese più colpito al mondo dal Covid-19, con oltre 500mila casi accertati. Trump ha dichiarato lo stato di emergenza il 13 marzo. Fino a quel momento il presidente aveva sempre respinto l’ipotesi di misure per il distanziamento sociale.

    Leggi anche: 1. Lobby, assicurazioni e riforma sanitaria: la politica Usa alla prova del Coronavirus / 2. E se a New York fosse finito il capitalismo? (di R. Bertoni)

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