Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Menu
  • Esteri
  • Home » Esteri

    La triste storia della bambina barbuta famosa nell’800

    La bambina era malata di irsutismo, una patologia sconosciuta a quel tempo che provoca la comparsa di peluria su viso, e che la fece diventare un fenomeno da baraccone

    Di Lara Tomasetta
    Pubblicato il 22 Nov. 2017 alle 11:23 Aggiornato il 12 Set. 2019 alle 00:31

    Verso la fine dell’Ottocento i cosiddetti “fenomeni da baraccone” erano un’attrazione molto popolare. Molto spesso però i protagonisti di questa “gogna pubblica” erano persone con problemi fisici seri, segnati a vita dalle irrisioni del pubblico.

    Tra queste persone si ricorda la storia di Annie Jones, una delle donne barbute più conosciute al mondo.

    Annie Jones nacque a Marion, una città dello Stato della Virginia, negli Stati Uniti, il 14 luglio del 1865. Quando venne alla luce il suo aspetto fisico fece inorridire persino i genitori: la bambina infatti era malata di irsutismo, una patologia sconosciuta a quel tempo che provoca la comparsa di peluria su viso, e che man mano diventa sempre più evidente.

    I genitori ben presto decisero di sfruttare il particolare aspetto della bambina e la fecero entrare nel Circo Barnau, che attraversava gli Stati Uniti con spettacoli circensi e fenomeni da baraccone.

    Durante la sua carriera, Annie fu chiamata in diversi modi: “bimba Esaù”, “ragazza barbuta” e “signora barbuta”.

    All’età di 5 anni aveva già parte del volto coperto da baffi e basette e anche i capelli crebbero in modo incredibile, arrivando a misurare due metri di lunghezza.

    Pur avendo maturato nel frattempo doti per la musica, l’attività circense restò la sua principale fonte di sostentamento.

    Sposatasi un paio di volte, nonostante il suo aspetto virile non facesse trasparire molta femminilità, ebbe un lungo periodo di fama in qualità di donna barbuta, che seppe sfruttare economicamente fino alla morte avvenuta alla prematura età di 37 anni a causa di una tubercolosi, all’epoca ancora non facilmente diagnosticabile e curabile.

    Leggi l'articolo originale su TPI.it
    Mostra tutto
    Exit mobile version