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    Il Titanic è affondato a causa di un incendio, la nuova teoria

    Le fiamme si sono sviluppate vicino al deposito del carbone della nave quando questa ancora si trovava nel porto di Belfast

    Di TPI
    Pubblicato il 3 Gen. 2017 alle 11:48 Aggiornato il 12 Set. 2019 alle 02:13

    Dall’analisi di alcune fotografie inedite il giornalista irlandese Senan Molony ha sviluppato una nuova teoria secondo la quale il Titanic sarebbe affondato per un incendio nella stiva della nave e non a causa dell’impatto con un iceberg nell’Atlantico.

    L’ipotesi è stata presentata con un documentario andato in onda sull’emittente britannica Channel 4. Secondo Molony, le fiamme si sono sviluppate vicino al deposito del carbone del transatlantico quando questo ancora si trovava nel porto di Belfast, dove venne costruito.

    I costruttori ne erano a conoscenza e cercarono di spegnere le fiamme, ma non ci riuscirono del tutto perché raggiunsero temperature pari a mille gradi. Ciononostante il programma della costruzione della costosa nave andò avanti e l’incendio continuò a bassa intensità per giorni.

    La presenza delle fiamme si evince, secondo il giornalista, dall’analisi di foto inedite scattate a Southampton prima della partenza della nave.

    Il fuoco indebolì la qualità dell’acciaio dello scafo del Titanic e così quando questo arrivò ad urtare l’iceberg la fiancata destra della nave si squarciò. Secondo alcuni esperti di metallurgia, un fuoco di quella portata può causare infatti una diminuzione fino al 75 per cento della resistenza dell’acciaio con le caratteristiche di quello usato per la costruzione del transatlantico.

    (Qui sotto il video in cui sono spiegate le teorie di Senan Molony. Credit: YouTube)

    Nel naufragio, avvenuto ad aprile del 1912 sulla rotta da Southampton a New York, morirono 1500 persone.

    Era già noto agli storici che il 2 aprile si fosse sviluppato un incendio nella stiva della nave, durante le prove di navigazione, ma ufficialmente questo era stato estinto il 13 aprile. I passeggeri comunque non ne erano a conoscenza.

    Secondo la teoria di Molony, dopo il naufragio i responsabili della compagnia costruttrice ordinarono agli ufficiali di bordo di non rivelare nulla di quell’incendio per evitare gravissime accuse.

    Cercarono inoltre di nascondere anche i danni che l’imbarcazione aveva già prima del suo viaggio inaugurale, come alcuni segni neri lunghi circa 9 metri sulla fiancata destra che Molony riconosce in alcune immagini riprese dal capo degli ingegneri elettrici del Titanic prima della partenza dal cantiere di Belfast.

    All’arrivo a Southampton la nave approdò al molo con il lato sinistro, in modo che i danni alla fiancata destra non potessero essere notati. 

    “L’inchiesta ufficiale sul Titanic ha definito il naufragio come un atto di Dio”, ha detto Molony “Questa non è la semplice storia di un iceberg e un naufragio ma è una tempesta perfetta di fattori straordinari accaduti insieme: il fuoco, il ghiaccio e una negligenza criminale”.

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