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    Il territorio controllato dall’Isis in Siria e Iraq si è ridotto

    In Iraq la riduzione sarebbe del 40 per cento. Mentre in Siria il sedicente Stato islamico ha perso il 20 per cento dei suoi possedimenti nel 2015

    Di TPI
    Pubblicato il 5 Gen. 2016 alle 17:42 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 18:15

    Il territorio controllato dall’Isis si è ridotto del 40 per cento in Iraq, rispetto alla sua massima espansione, e del 20 per cento in Siria nel corso del 2015, grazie principalmente alla campagna aerea intrapresa dalla coalizione internazionale sotto la guida degli Stati Uniti.

    Lo ha annunciato martedì 5 gennaio 2016 il portavoce della coalizione americana, il colonnello Steve Warren, in una conferenza stampa a Baghdad.

    “Crediamo che i territori persi dall’Isis in Iraq siano pari a circa il 40 per cento, mentre per quanto riguarda la Siria è difficile realizzare una stima precisa, ma pensiamo intorno al 20 per cento”, ha precisato Warren.

    “Considerando i territori di Siria e Iraq nel loro complesso, il sedicente Stato islamico ha perso all’incirca il 30 per cento del territorio che controllava”.

    Nel 2014 l’Isis aveva in mano un terzo dell’Iraq, con la conquista di Mosul, la principale città del nord, arrivando quasi nelle vicinanze della capitale Baghdad.

    La controffensiva guidata dalle forze armate irachene e curde, supportate dalla coalizione guidata dagli Stati Uniti e dalle milizie sciite spalleggiate dall’Iran, è riuscita a sradicarli da numerose città, tra cui Tikrit, a nord di Baghdad, e Ramadi, nell’ovest dell’Iraq, a dicembre 2015.

    Le forze che combattono contro il sedicente Stato islamico in Siria sono l’esercito del presidente Bashar al-Assad, una serie di altri gruppi ribelli che si oppone al regime siriano e all’Isis, e le forze curde presenti nel nord del paese.

    Oltre alla coalizione guidata dagli Stati Uniti, che comprende anche le forze aeree francesi, in Siria anche la Russia sta conducendo una campagna di raid aerei contro l’Isis. Diversamente da Washington, tuttavia, i raid di Mosca sono volti a sostenere il governo di Assad.

    A dicembre del 2015, il primo ministro iracheno Haider al-Abadi ha affermato che questo nuovo anno sarà l’anno della vittoria finale sull’Isis.

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